Francesco Cecchini
Questo 23 ottobre, in manifestazioni e proteste di massa, centinaia e centinaia di migliaia di cileni in tutto il paese e all’estero, hanno espresso il loro legittimo malcontento e hanno respinto la repressione e le briciole che il governo di Piñera ha annunciato alcune ore prima. Queste sono manifestazioni senza precedenti negli ultimi decenni e forse senza precedenti nell’ultimo ciclo storico del Cile. Milioni di persone si sono mobilitate pacificamente per diversi giorni e tutto indica che le proteste e il malcontento non si fermano. Crescono Il Cile esige e chiede cambiamenti adesso. E non misure cosmetiche. Salutiamo e sosteniamo la chiamata fatta dalla TAVOLO DELL’UNITÀ SOCIALE a uno sciopero generale che continua domani giovedì. La giornata odierna è stata la massiccia risposta al pacchetto di misure annunciato da Piñera e che non ha avuto eco in pubblico. Riteniamo che i partiti politici che devono veramente ascoltare il popolo debbano sostenere questo spazio ampio, democratico e plurale di movimenti e organizzazioni sociali. L’unico spazio per un dialogo legittimo e democratico è quello che considera, a parità di condizioni, la TAVOLO DELL’UNITÀ SOCIALE. Il governo deve porre fine all’esclusione che cerca di imporre. Fino ad oggi, il governo ha escluso ed emarginato il mondo sociale e popolare. È giunto il momento per me di ascoltare davvero le maggioranze nazionali. Il Cile respinge i tentativi di imporre accordi cupolari; esclusiva; settaria; che cercano di imporre misure cosmetiche e antipopolari. Da parte nostra, riteniamo che le richieste concrete e urgenti che devono essere considerate siano le seguenti: Nuovo sistema pensionistico che garantisce la piena dignità. Niente più AFP.
Salari dignitosi, che superano la soglia di povertà e che rientrano nel quadro di 40 ore settimanali, non 45 come il governo cerca di imporre. Nuova costituzione politica, tramite assemblea costituente. Congelamento delle bollette che favoriscono solo i più ricchi, come la riforma fiscale; delle pensioni; e le leggi sul lavoro. Nuovo sistema parlamentare, unicamerale, migliorare la pluralità e la rappresentanza dei cittadini, con stipendi a livello del sistema dei funzionari pubblici. Termina ora allo stato di emergenza. Fine della repressione criminale, i reclami relativi alle violazioni dei diritti umani devono essere chiariti. Grave indagine sulle azioni repressive e presenza in Cile, con estrema urgenza, di organizzazioni e osservatori internazionali per la difesa dei diritti umani delle Nazioni Unite.
Piñera deve rispondere. Lui e il suo governo sono responsabili di questa crisi. Promuoviamo un’accusa costituzionale per grave abbandono dello stato giusto, con gravi conseguenze per la società e la democrazia.
PARTIDO COMUNISTA DE CHILE