Francesco Cecchini

IL VENEZUELA E’ AL CENTRO DI UNA FURIOSA CAMPAGNA INTERNAZIONALE CHE APPOGGIA LE VIOLENTE GUARIMBAS (BLOCCHI STRADALI) CONTRO IL GOVERNO BOLIVARIANO. 

Le agenzie di informazione internazionali e i mass-media, in genere, in questi ultimi giorni sono pieni dei disordini sociali venezuelani, le manifestazioni dell’opposizione e la violenza nelle strade. Il tono dominante nei media è stato quello di un governo di Nicolás Maduro che reprime gli oppositori che chiedono democratizzazione e dimissioni del presidente. Un coro mediatico quasi unanime sta raccontando un governo legittimo, un programma e progetto politico, bolivariani, che hanno vinto 14 elezioni come una spietata dittatura che reprime il popolo venezuelano. Una opposizione violenta e delinquenziale, che già in passato ha utilizzato gli stessi metodi criminali per tentare un golpe con l’appoggio degli USA,viene raccontata come la vittima del governo bolivariano di Nicolás Maduro.   La realtà viene distorta: i criminali vengono descritti come vittime! La responsabilità dell’imperialismo americano nel destabilizzare il paese, finanziando gruppi eversivi, non vengono denunciate dai mass-media. L’obiettivo è distruggere il progetto politico bolivariano, prima di Higo Chavez e ora di Nicolás Maduro. Questo Venezuela non è più il patio trasero” degli Stati Uniti, ma un paese libero con un ruolo decisivo nei processi latinoamericani di integrazione politica, economica e sociale.  In Italia a parte Il Manifesto che con Geraldina Collotti segue quasi giornalmente la situazione la controinformazione sulla realtà venezuelana è, tutto sommato, debole. A livello istituzionali spiccano le dichiarazioni del ministro degli esteri Angelino Alfano lo scorso 4 maggio che hanno provocato la protesta del viceministro per Europa, Yván Gil che ritiene queste dichiarazioni perniciose e con fini interventisti. Yván Gil ha ricordato ad Angelino Alfano che la Repubblica Bolivariana del Venezuela garantisce la sicurezza durante le manifestazioni, un diritto consacrato dalla costituzione e che le autorità dello stato contengono i violenti e non reprimono i cittadini.

Negli anni abbiamo visto come le guerre di aggressione prima vengono combattute sui media e poi con le armi. Accogliere sulle testate, sui blog, sui siti, sulle bacheche dei social network la campagna di disinformazione in atto significa divenire complici di un progetto di attacco alla democrazia venezuelana.

In Italia è Importante una recente presa di posizione dell’Ambasciata del Venezuela che l’on Giovanna Martelli di Art. 1 Movimento Democratico e Progressista ha inviato a deputati e senatori italiani.

Il Dossier di 20 pagine può essere letto aprendo il seguente allegato.

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Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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