di Alberto Negri* – Il Sole 24 Ore
Perché siamo nei guai? L’Italia in Libia nel 2011 ha dovuto accettare il bombardamento di Gheddafi e sotto la minaccia che venissero colpiti i terminali Eni si è accodata ai raid aerei. Ha perso così il suo più importante alleato nel Mediterraneo con cui aveva firmato un trattato cinquantennale soltanto sei mesi prima, legato dal cordone ombelicale di un gasdotto. Si è trattato della più devastante sconfitta dalla seconda guerra mondiale, inferta da una coalizione franco-anglo-americana, cioè da presunti alleati che hanno poi abbandonato la Libia al suo destino salvo poi flirtare con il generale Khalifa Haftar, con l’Egitto e bombardare l’Isis, senza però dimostrare la minima intenzione di riportare la Libia ai suoi confini originari.