Non è probabilmente mai esistito nulla, nella storia della Repubblica italiana, più ridicolo, vuoto, stolido, insipido, dannoso e involontariamente tragicomico del renzismo. Gli storici del futuro si chiederanno in eterno come abbia fatto un paese “democratico”, già oltremodo gonzo da credere a Mussolini, Andreotti, Craxi e Berlusconi, a puntare (io no) su ‘sti circensi puerili e oscenamente privi di qualsivoglia talento. Ogni giorno ne inventano una, in un tripudio inesausto di mestizia politica e morale, ma oggi si sono persino superati. Prima pubblicano questo post rubato a Salvini, che non è un fake ma un estratto dal nulla (cioè dall’ultimo libro di John J. Fagiolo, la cui attesa nei lettori è pari a quella dell’ultimo disco di Memo Remigi tra i nativi d’America). Poi lo cancellano, convinti che nessuno se ne accorga: una roba che neanche la pagina Facebook della Beppina di Vitiano. Se tutto questo (troiaio) lo avessero fatto Raggi o Appendino, don Zucconi, Padre Augias e Fra’ Calabresi avrebbero marciato sui loro attici gridando al neo-nazismo, canticchiando una messa laica qualsiasi di Vecchioni e sorseggiando la Barbera migliore di Gad Lerner. Ma vedrete che anche stavolta troveranno una scusa e crederanno ancora al Poro Citrullo, “ultimo baluardo del populismo” e verosimilmente anche dell’immanente stocazzo. Che fine pietosa e ingloriosa, per il cosiddetto “centrosinistra”. La pochezza di questa masnada di paninari invecchiati male (anzi malissimo) è ogni giorno più accecante. Come diceva Gaber, coi soliti quarant’anni di anticipo: “fate più schifo che spavento”. Una prece.
Pagina fb Andrea Scanzi