L’accademico statunitense Noam Chomsky affermò oggi a Montevideo che l’umanità vive un’epoca molto strana, dopo far notare che esiste quella che chiamò “la tempesta perfetta”. Questo è ”un periodo molto speciale della storia dell’umanità”, assicurò il famoso linguista nella conferenza “Le sfide per costruire democrazie solidali”, organizzata dalla fondazione Liber Seregni ed incorniciata nel ciclo di dibattiti “Che cosa significa essere di sinistra nel secolo XXI?”.
Chomsky segnalò che appena pochi anni fa gli uomini costruirono due macchine di distruzione che sono un pericolo per la vita: le armi nucleari e la catastrofe ambientale, delle quali “ne esistono molte, di queste macchine, aspettando di distruggerci”.
Ha osservato che dentro gli esiti, le forze dominanti della società globale istituirono politiche che erodono in maniera sistematica la migliore linea di difesa contro l’autodistruzione.
In riferimento, disse, che l’intelligenza umana ha creato “la tempesta perfetta” che se continua come esperimento umano, probabilmente, la nostra specie non sopravviverà per molto tempo.
Rimarcò che la migliore difesa contro questo disastro imminente sarebbe una “democrazia funzionale”, nella quale cittadini informati e coinvolti, si uniscano per così potere sviluppare dei mezzi che possano superare questa minaccia.
L’anche professore e filosofo statunitense assicurò che le politiche neoliberali potenziarono questa minaccia ed in qualche modo queste stesse politiche “escludono la popolazione in generale di partecipare al processo di creazione delle politiche”.
Commentò che questo processo ha promosso una concentrazione della ricchezza ed anche del potere politico ed è “una maniera di inquinare le istituzioni”, che potrebbero essere responsabili e potrebbero dare risposte alla volontà del pubblico generale; invece, in questo modo, diminuisce la democrazia reale, ha affermato.
Consociata con questa erosione della democrazia, commentò, si produce anche un attacco all’apparato di regolazione che potrebbe mitigare in qualche modo le minacce, ed ha osservato che tutto questo “si vive in una maniera molto drammatica” nel paese più poderoso del mondo.
Chomsky citò il bollettino degli scienziati atomici del marzo scorso, sui programmi di modernizzazione nucleare iniziati dal presidente Barack Obama e continuati dal suo successore Donald Trump.
In questo senso, espresse che nei bollettini si denuncia che la modernizzazione nucleare degli Stati Uniti “sta facendo barcollare la stabilità strategica dalla quale dipendiamo per sopravvivere”.
Sulla base del documento, sottolineò che la modernizzazione attuale di questi programmi “include tecnologie rivoluzionarie che aumentano in maniera esagerata la capacità degli arsenali di missili balistici degli Stati Uniti”.
Riferendosi al riscaldamento globale affermò che chiunque può rendersi conto che “i pericoli sono enormi ed imminenti” e si domandò come possiamo reagire davanti a tutto ciò.
Nella sua conferenza di quasi un’ora, nella quale è stato accompagnato dall’ex mandatario Josè Mujica e dal presidente del Fronte Ampio, Javier Miranda, Chomsky menzionò gli sforzi della comunità mondiale per resistere agli effetti del cambiamento climatico ed i passi del suo paese in questo senso.
da Prensa Latina
traduzione di Ida Garberi