Franco Astengo
L’illustre professor Panebianco, la mattina del 21 luglio 2017, dalle colonne del Corriere della Sera sferra un duro attacco alla prima parte della Costituzione: un attacco molto serrato, quasi da far pensare a una nuova stagione di tentativi di deformazione costituzionale come quella che abbiamo appena terminato di trascorrere con il voto vittorioso del 4 dicembre 2016.
Nell’occasione si prende a pretesto la proposta della “flat tax” (aliquota fiscale unica, in questo caso al 25%) considerandola la panacea di tutti i mali anzi il provvedimento che, secondo l’autore “darebbe una frustata così vigorosa alla nostra economia da farla ripartire al galoppo dopo decenni di alternanza, tra stagnazione, recessione e bassa crescita”.
Ma c’è un però sulla strada dell’applicazione di questo possibile miracolo: ed è la Costituzione, retro-gradatamente socialista secondo il giudizio JP Morgan, che indulge nel difendere un’”antistorica progressività della tassazione” (.lL’articolo 53 della Costituzione della Repubblica Italiana recita: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva”. E aggiunge: “Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”).
continua…