La scrittrice Silva Ballestra. «Qui c’è una realtà dimenticata, in cui 20 geometri devono controllare 18mila edifici. Indispensabile informarsi dal basso»
il manifesto – Ernesto Milanesi
«Non so dire se la scrittura è cambiata dopo il terremoto. Ma passo molte ore al giorno cercando notizie per occuparmi di ciò che succede, grazie alle informazioni dal basso». Silvia Ballestra, anche se vive a Milano, resta «connessa» soprattutto con le sue Marche alle prese con lo sciame burocratico del sisma.
Ha pubblicato Vicini alla terra (Giunti, 12 euro) e partecipato volentieri venerdì al festival a San Lorenzo di Fiastra: «Questo è un territorio storicamente fuori dai grandi collegamenti e quindi abbastanza sconosciuto. Delle Marche spesso si sa poco o nulla, a maggior ragione del dopo terremoto. Poi magari al Salone del libro di Torino ritrovi la gente della Protezione civile piemontese e ti arrivano email dal Friuli che è rimasto l’unico esempio virtuoso nella gestione di questo tipo di emergenze».
continua…