Da qualche anno a questa parte, i gruppi cittadini su Facebook hanno registrato un inatteso incremento di iscritti. Si riconoscono dal nome molto spesso simile, in stile “Sei di [nome di città] se…”, pensati inizialmente per radunare persone della stessa città e condividere aneddoti nostalgici e vecchie foto.
Una volta esauriti gli aneddoti e gli scatti storici, tuttavia, sono diventati dei contenitori vuoti con migliaia di persone al loro interno. E tra segnalazioni di cani scomparsi o promozioni di eventi, i pregiudizi e le bufale hanno guadagnato terreno.
Che i social network siano – anche – ricettacolo di luoghi comuni e notizie non verificatenon è una novità. Ma a differenza di una qualsiasi pagina politica, questi gruppi radunano persone di uno stesso luogo fisico, circoscritte a pochi chilometri di distanza.
In questi casi anche un piccolo frammento di informazione falsa può scatenare il panico in una città di 10mila abitanti. È successo a Gatteo (Emilia Romagna), appena quattro mesi fa, quando è bruciato uno stabilimento abbandonato, avvolgendo la zona in una cortina di fumo per tutta la mattina.
Le autorità locali hanno consigliato di non uscire fuori finché la nube non fosse scomparsa. Intanto, nei gruppi cittadini della zona si è diffusa la voce che su quel capannone ci fosse dell’Eternit. Creando panico e allarmismo fra molti abitanti dei paesi vicini.
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