Una sindaca feroce contro chi pecca di umanità. C’è nel PD bolognese chi chiede che sia espulsa. Ma i suoi maestri quel partito lo dirigono. E Salvini ancora non ha capito. Corriere di Bologna, 5 agosto 2017
«Alice Zanardi: “Sto solo riportando un disagio sentito da tutta la popolazione”. Ma il segretario regionale dem la striglia: “Proclama impraticabile, non risolve i problemi”. E Salvini: «Cosa ci fai nel Pd?”»
CODIGORO – Controlli e tasse più alte ai cittadini che ospitano i profughi. È questa la linea dura, targata Pd, voluta da Alice Zanardi, sindaca da un anno di Cogidoro, Comune del Ferrarese di oltre 12 mila abitanti dove hanno trovato casa oltre 100 profughi, di cui 40 appena arrivati e alloggiati in strutture private. La prima cittadina dice di rispondere semplicemente a «un disagio sentito da tutta la popolazione». Ma si prende una strigliata dal segretario pd dell’Emilia-Romagna («No ai facili proclami») e da Bologna arriva anche la richiesta di espellerla dal partito («Sarebbe l’unico segnale democratico degno di questo nome», dice il vicesindaco bolognese Matteo Lepore). Applaude invece il leader della Lega Matteo Salvini.
«Chiedo che siano rispettate le regole» – Alice Zanardi però non ci sta. «Non la voglio buttare in politica – dice – pretendo solo che le norme vengano rispettate», sottolinea la prima cittadina. «Se c’è la regola del 2,5 migranti per mille abitanti, Codigoro l’ha già abbondantemente sorpassata, indipendentemente da come il Pd la pensa. Solo in un mese da 58 profughi siamo arrivati a 100. Ora basta, come sindaca non faccio altro che riportare un disagio sentito da tutta la popolazione». Ma può veramente alzare le tasse a chi ospita? «Quella sulle tasse è una provocazione. Ma se posso, ammesso che sia legale e possibile farlo, le alzerò per i privati che accolgono», dice.
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La minaccia per chi compie il reato di umanità |