Gli Stati Uniti hanno speso oltre 1 miliardo di dollari dal 2013 attraverso la CIA per addestrare e armare i “ribelli” che combattono le forze del governo siriano, si legge in un articolo pubblicato, lo scorso 2 agosto, dal quotidiano statunitense ‘The New York Times’.
“I critici nel Congresso si sono lamentati per anni sui costi – più di 1 miliardo di dollari la fase di svolgimento del programma – e si riferiscono al fatto che alcune delle armi fornite dalla CIA erano finite nelle mani di un gruppo ribelle legato ad Al Qaeda. Sostenuto dal programma”, si legge nell’articolo.
Questa operazione ‘segreta’ del CIA si è dimostrata essere uno delle più costose e meno riuscite della storia statunitense, nonostante sia stato anche aiutato dagli alleati degli USA del Golfo come l’Arabia Saudita e il Qatar.
“La chiusura del programma della CIA, per armare e formare i ribelli(in Siria ndr) che si è rivelato uno degli sforzi più costosi dai tempi dell’appoggio ai mujahedeen in Afghanistan negli anni ’80, ha costretto a fare un calcolo sui suoi successi e fallimenti”, si legge nell’articolo del NYT.
L’operazione è stata successivamente annullata dal presidente Usa Donald Trump.
Il programma di addestramento e armamento dei “ribelli” in Siria fu approvato nel 2013 dall’amministrazione del Presidente Barack Obama, Premio Nobel per la Pace. Già all’epoca, come si può leggere dall’articolo del NYT, alcuni funzionari della Casa Bianca espressero il timore che queste armi potevano nelle mani dei gruppi armati legati ad al Qaeda.