Quando gli storici dovranno cercare di capire in che momento si è rotta definitivamente la continuità tra la Repubblica nata dalla Resistenza e lo stato criminogeno presente, non faticheranno a individuare in questi mesi roventi, densi di incarognimenti su tutti i fronti, il discrimine tra un prima e un dopo.
Segnali e slittamenti ce n’erano stati a centinaia, fin dall’apparizione del Cavaliere sul palcoscenico della politica-spettacolo, che aveva sdoganato i fascisti (presto divisi tra nostalgici e post, ma tutti prontissimi ad afferrare la prima poltrona a disposizione).
Una rottura abbastanza seria era stata registrata nel novembre 2011, dopo la “lettera della Bce” che fissava l’inderogabile programma economico dei successivi governi italiani. Defenestrazione del Caimano, nomina di Mario Monti, riforma Fornero, ecc, misero in chiaro che il potere decisionale (o la sovranità, nel normale linguaggio internazionale) si era spostato sull’asse Bruxelles-Francoforte-Berlino. Da lì in poi, i governi del Belpaese avrebbero potuto solo gestire la ripartizione sociale dei “sacrifici”, all’interno di un ventaglio di possibilità sempre meno esteso (visti gli automatismo previsti da Fiscal Compact, Two Pack, Six Pack, ecc).
continua…
http://contropiano.org/news/politica-news/2017/08/09/lestate-sdoganato-disumano-democratico-094632