Genet, 40 anni, eritrea
È lei la donna che piange mentre un poliziotto le fa una carezza, nella foto da molti considerata il simbolo di questa giornata, l’ennesimo sgombero consumato a Roma negli ultimi mesi. Ma Genet non ci sta.
“La usano per mostrare la faccia bella di questa storia, ma la verità è che la polizia ci ha sparato gli idranti addosso. Siamo stati buttati via come una scarpa vecchia”.
È arrabbiata per il modo in cui lei e gli altri, in gran parte rifugiati, che vivevano nel palazzo di via Curtatone sono stati cacciati via.
La voce della donna si fa più alta, Genet quasi grida: “Per cinquantacinque anni gli italiani sono stati in Eritrea, ma non gli abbiamo fatto quello che ci state facendo voi italiani. Non abbiamo neanche lo spazio per seppellirci”. È sola, qui in Italia. “Ma ho una figlia che ho lasciato in Sudan, a metà strada”, dice in un soffio
Non sa dove finirà ora. “Non lo so, come faccio a saperlo. So solo che mi sento come una cosa buttata via”.
Da pagina Fb “Fille du vent”
Della sua carezza non ce ne facciamo niente. cit Claudia Vago