Mentre l’ISIS continua a perdere terreno in Siria, diversi esperti militari ritengono che ci sia chi ostacoli la fine della guerra per trarre profitti. “È la guerra degli interessi degli attori internazionali”, ha dichiarato il generale siriano Haitam Hassoum.

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Le organizzazioni terroristiche si indeboliscono giorno dopo giorno e stanno abbandonando le loro postazioni in Siria a seguito di operazioni militari su larga scala su diversi fronti. Così le forze armate siriane sostenute dagli attacchi dell’aviazione russa si dirigono verso Deir Ezzor, attualmente ancora nelle mani dei jihadisti, mentre l’esercito libanese e le truppe di Hezbollah sono riusciti a sloggiare i terroristi dal confine siro-libanese. Tutto ciò potrebbe determinare la fine della guerra sul suolo siriano. Ma cosa sta realmente accadendo?

L’analista politica siriana Kamal Jafa e l’esperto militare Haitam Hassoum commentano, a tal proposito, la situazione nella provincia di Idlib, di Raqqa e le difficoltà che ci si può aspettare dopo la fine della guerra.

Cosa sta succedendo a Idlib?

Secondo Kamal Jafa, la situazione attuale in Idlib è dovuta alla “partecipazione attiva dei servizi di intelligence e militari turchi”.

“La Turchia non è interessata all’installazione delle forze armate siriane della provincia. La Turchia ha impiegato cinque anni per prendere posizione in città”, ha spiegato.

Jaha ha sottolineato, inoltre che, nonostante i quasi 50.000 jihadisti appartenenti a diversi gruppi internazionali attualmente in Idlib, né Ankara né la coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti conducono attacchi nella regione.

“Penso che queste organizzazioni terroristiche stiano coordinando le loro azioni con i servizi di intelligence turchi”, ha affermato Jafa, aggiungendo che molti paesi, tra cui l’Arabia Saudita e il Qatar, si contendono il territorio siriano.

Per l’esperto militare siriano Haitam Hassoum, il problema cruciale risiede altrove. Secondo lui, sarà necessario attendere fino alla fine dei combattimenti per liberare Idlib dei terroristi.

“La guerra in Siria non è civile, è la guerra degli interessi degli attori internazionali”, ha precisato.

E Raqqa?

La situazione rimane molto complessa in Raqqa, che è diventato un teatro di confronto tra diversi campi militari, secondo Haitam Hassoum.

“Molti gruppi sono coinvolti nei combattimenti a Raqqa, il che rende la situazione complicata”, ha detto riferendosi al conflitto interno a Forze democratiche siriane, sostenuta da una parte dagli Stati Uniti e l’altro dall’ISIS.

“Queste forze erano in origine parte dello stesso campo e il combattimento è stato orchestrato dagli Stati Uniti,” secondo il generale siriano, aggiungendo che alcuni comandanti arabi hanno cominciato a sospettare delle ambizioni curde nella regione, mentre il secondo hanno capito il pericolo che gli veniva dal riavvicinamento tra gli americani e i turchi.

“Tutte queste contraddizioni ostacolano la lotta decisa contro l’ISIS a Raqqa, che doveva essere liberata in tempi molto brevi. La possibilità di conflitti militari tra i gruppi all’interno della città aumenta tra l’altro”, secondo Hassoum

Chi guiderà la battaglia decisiva?

Per il generale Hassoum si potrebbe assistere “l’onnipresente rivalità tra l’esercito siriano e i suoi alleati da un lato e le forze democratiche siriane sostenute dagli Stati Uniti d’America dall’altro poiché entrambe le parti vogliono entrare per primi a Raqqa e Deir Ezzor.”

“Da parte mia, l’esercito siriano e i suoi alleati sono in vantaggio. Perché? Perché sono quasi arrivati a Deir Ezzor su tre fronti e che alcune divisioni sono già all’interno della città […]. Gli Stati Uniti e i gruppi che sostengono hanno una posizione insostenibile. La risoluzione della situazione in Idlib porterà alla fine dei combattimenti nelle regioni centrali della Siria”, ha concluso.

Fonte: Al Manar

http://www.lantidiplomatico.it/dettnews-chi_e_per_quali_ragioni_sta_ritardando_la_fine_della_guerra_in_siria/82_21323/

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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