Fast food, scendono di nuovo in campo i lavoratori e le lavoratrici sottopagati. Il 4 settembre sciopero mondiale per avere quindici dollari l’ora.
Dipendenti dei fast food internazinali in piazza per un salario dignitoso. Il 4 settembre la protesta sara’ attuata con presidi e volantinaggi all’esterno dei ristoranti fast food di moltissime catene nazionali e multinazionali. I membri dell’Iuf (Associazione internazionale dei sindacati dei settori ristorazione, alberghi, catering e agricoltura) saranno mobilitati in tutto il mondo: le proteste che sostengono le rivendicazioni dei lavoratori dei fast food sono organizzati in Italia, Indonesia, Regno Unito, Germania e in molti altri paesi. Negli Stati uniti d’America, sempre il 4 settembre, e’ previsto uno sciopero nazionale per la campagna ‘FightFor15′ (15,00 dollari l’ora di salario minimo garantito) con azioni in tutte le principali citta’ della confederazione.
In Italia spettera’ a Filcams Cgil (affiliata a Iuf) l’organizzazione di momenti di protesta all’esterno dei Fast Food delle principali catene: “La situazione complessiva dei lavoratori italiani non e’ certo piu’ rosea che altrove: il contratto collettivo nazionale e’ scaduto da piu’ di 4 anni e
Fipe Confcommercio, fino ad oggi, ha sempre vincolato l’eventuale raggiungimento di un accordo ad un netto taglio del costo del lavoro da ottenere peggiorando le condizioni normative e salariali del quasi un milione di addetti che operano nel settore ristorativo. Il 4 settembre i lavoratori presidieranno i luoghi di lavoro informando con volantini clienti e passanti sulle loro rivendicazioni”, si legge in una nota del sindacato italiano.
E’ dal 2014 che i lavoratori dei fast food di tutto il mondo hanno unito le forze in una crescente campagna internazionale. Cio’ ha coinvolto i sindacati nazionali affiliati a Iuf che si occupano di questioni quali il diritto di aderire o di formare un sindacato, il pagamento di salari bassi e inadeguati al lavoro svolto, contratti applicati unilateralmente senza orari minimi garantiti e occupazione precaria.
Filcams Cgil, ricorda che recentemente, nel Regno Unito, una lunga campagna del sindacato Bfawu contro i ‘contratti a zero ore’ ha portato McDonald’s a stipulare contratti fissi con un numero minimo di ore garantite; in Germania, il sindacato Ngg e’ in conflitto con i datori di lavoro sulla giusta remunerazione e sul salario per i lavoratori dei fast food; in Indonesia, Fspm e’ impegnato a far rispettare i diritti fondamentali per i
lavoratori della catena dei fast food locali di Champ Resto, in Nuova Zelanda, Unite Union ha vinto un accordo con McDonald’s che prevede aumenti salariali rispetto al salario minimo orario.