Consenziente è una parola che ha un significato profondo, che dovremmo usare con cura e con molta maggiore consapevolezza di quanto facciamo adesso.
Diamo per scontato – ma purtroppo non lo è – che quando una donna dice NO deve essere sempre NO e che deve essere sempre NO anche quando una donna non è in grado, per qualsiasi motivo, di rispondere. Ma anche quando una donna dice sì, dovremmo capire che non tutti i sì sono uguali e soprattutto che non tutti i sì ci dicono che la donna è davvero consenziente. Una donna può dirci sì perché la paghiamo, perché sa che offrendo il suo corpo otterrà una promozione o un voto alto, perché ha paura di perderci o di deluderci, perché ha un distorto senso del dovere, perché le hanno insegnato così; certo in questi casi una donna può essere consenziente per la legge, ma non può e non deve essere sufficiente. Né per le donne, né per noi maschi che pure godiamo di quel rapporto.
Consenziente è una parola importante che significa in senso etimologico pensare insieme. Pensare insieme è difficile, molto più difficile che compiere l’atto meccanico di cui troppo spesso ci accontentiamo. Per pensare insieme occorre imparare a parlare e soprattutto ad ascoltare, e richiede tempo, molto tempo. Eppure è proprio quel pensare insieme che ci regala un piacere profondo, coinvolgente, che ci fa desiderare la persona con cui riusciamo a creare quella particolare alchimia che chiamiamo amore.
Noi maschi abbiamo bisogno di capire quando è sfogo di una pulsione – e allora non serve una donna, anche consenziente secondo la definizione insufficiente della legge – e quando invece vogliamo che sia pensare insieme. Qualcuno di noi ha avuto la fortuna di capirlo grazie all’amore per la propria compagna e con lei, ma credo che adesso sia il momento di provare a insegnarlo ai nostri figli, se non vogliamo continuare a leggere i tragici dati di questo bollettino di guerra, con il numero sempre crescente delle donne uccise, violentate, sfruttate e stuprate, se non vogliamo continuare a parlare di altro, senza mai affrontare il vero problema: l’incapacità di noi maschi di avere rapporti con le donne, la mancanza di una vera educazione ai sentimenti.
Abbiamo bisogno di una rivoluzione che coinvolga tutti noi, donne e uomini, abbiamo bisogno di insegnare ai nostri figli e alle nostre figlie di essere davvero consenzienti.

 

se avete tempo e voglia, qui trovate quello che scrivo…

Di Luca Billi

Luca Billi, nato nel 1970 e felicemente sposato con Zaira. Dipendente pubblico orgoglioso di esserlo. Di sinistra da sempre (e per sempre), una vita fa è stato anche funzionario di partito. Comunista, perché questa parola ha ancora un senso. Emiliano (tra Granarolo e Salsomaggiore) e quindi "strano, chiuso, anarchico, verdiano", brutta razza insomma. Con una passione per la filosofia e la cultura della Grecia classica. Inguaribilmente pessimista. Da qualche tempo tiene il blog "i pensieri di Protagora" e si è imbarcato nell'avventura di scrivere un dizionario...

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