Francesco Cecchini
LA BATTAGLIA DI FRANCIA E’ INIZIATA! NO AL COLPO DI STATO SOCIALE! SONO DUE PAROLE D’ORDINE DI FRANCE INSOUMISE.
Jean-Luc Mélenchon aveva già avvertito Emmanuel Macron, non appena eletto presidente dell’azione di France Insoumise contro il “colpo di stato sociale futuro” sulla riforma del Codice del Lavoro e altro.
Cos’è il colpo di stato sociale di cui parla Jean-Luc Mélenchon? Lo ha spiegato lo stesso Mélenchon in poche parole: “Il testo del governo vuole permettere che l’accordo aziendale sia peggiore della legge … Fra i deboli e i forti, tra i ricchi e i poveri, è la libertà che opprime e la legge protegge”. Cinque decreti della riforma del Codice del Lavoro, come la scala salariale o la riforma del telelavoro, sono già stati pubblicati sabato scorso, 27 settembre, nella Gazzetta ufficiale (GU) per un’immediata entrata in vigore, prima del voto in parlamento. Per altri sono attesi i decreti di applicazione, che non tarderanno ad arrivare. Sempre per Jean-Luc Mélenchon, le mobilitazioni organizzate contro il contenuto dei decreti per riformare il codice del lavoro sono “date, momenti di combattimento”. Per questo il leader della Francia Insoumise ha chiesto partecipazione a tutte le manifestazioni contro Macron, sia organizzate dalla CGT o da altri sindacati o forze politiche. Jean Mélenchon sta riuscendo nella sua sfida, mobilitando sabato 23 settembre 150.000 persone nella marcia contro il colpo di stato sociale che è avvenuta tra la Bastiglia e Piazza della Repubblica a Parige . Nella manifestazione precedente France Soumise aveva mobilitato 120.000 persone. La Francia Ribelle si sta ponendo definitivamente come la forza principale di opposizione al Presidente della Repubblica Emmanuel Macron e alla sua politica. Ma non solo, sta diventando anche il polo attorno al quale la sinistra può ricostruirsi e crescere. All’inizio del suo discorso Jean-Luc Mélanchon non si è fermato alla riforma del lavoro, ma ha denunciato altri punti della politica negativa di Macron quali la distruzione dell’edilizia sociale e dell’istruzione pubblica ed altro. “Siamo impegnati in un braccio di ferro sociale, ma è ancora di più … non è solo il contenuto antisociale della politica di Macron e dei suoi , ma è l’incredibile sovversione del ordine repubblicano. (…) Queste persone vogliono distruggere tutto ciò che abbiamo costruito, noi, le nostre madri, i nostri padri, i nostri nonni … ”
Fatto positivo di unità, alla manifestazione hanno partecipato Benoît Hamon, ex candidato socialista alle presidenziali, e il suo braccio destro Guillaume Balas del Movimento Primo Luglio. Ed inoltre Emanuel Maurel, dell’ala sinistra del Partito Socialista, la senatrice Esther Benbassa e Sergio Coronado degli ecologisti e i deputati comunisti Marie-George Buffet, Elsa Faucillon e Stéphane Peu. Lo stesso Pierre Laurent, segretario generale del Partito Comunista Francese ha salutato la testa del corteo, prima dell’inizio della marcia.
Come afferma la France Insoumise la battaglia di Francia è iniziata. Con le due manifestazioni della CGT, del 12 ( tra 220. 000 e 500. 000 persone) e 21 settembre ( tra 130.000 e 220.000 persone )e le due di France Insoumise, del 12 luglio (120.000 persone) e del 27 settembre (150.000 persone), sono state vinte delle battaglie, ma non la guerra. La politica di Emanuel Macron contro il popolo francese non è retocessa, è ancora vigente. Per vincere la guerra sarà necessaria una maggiore unità e capacità di incidere della CGT e di altri sindacati ( in questo momento il movimento sindacale in Francia non è unito), del PCF, di France Insoumise e di tutte quelle forze politiche e sociali che sono contro Emanuel Macron.
LA LOTTA CONTINUA!