Francesco Cecchini
MACRON AL CALDERONE. SLOGAN DELLE STREGHE FEMMINISTE FRANCESI.
Emmanuel Macron non è in gran forma politica. I punti del suo programma: la riforma del codice del lavoro, il taglio delle risorse agli enti o comunità territoriali e altri, stanno ottenendo meno consenso di quanto ne abbia ottenuto alle presidenziali.
Prendiamo il Code du Travail, in Francia lo stato sociale è parte della sua storia. I metodi sbrigativi e decisionisti di Macron su questo tema non piacciono né a destra né a sinistra. La sceneggiata televisiva di Macron e dei suoi ministri presentazione della nuova legge sul lavoro è piaciuta al popolo francese, nella forma e tantomeno nella sostanze.
Alla ricerca di denaro facile Macron sta tagliando le spese degli enti locali, convinto, a torto, della loro inefficienza, mentre il francia le amministrazioni funzionano abbastanza bene. Si è messo così contro le autonomie territoriali che sono la nervatura del paese. Le Regioni si sono ritirate dalla Conferenza dei Territori istituita Macron per protestare contro il taglio di 450 milioni di euro.
Alle le elezioni per il rinnovo della metà dei senatori Macron aveva 29 senatori su 348, gliene sono rimasti 25.Non ha, quindi, tutto il seguito che si aspettava. Nel suo programma Macron prevede una riforma costituzionale che ha bisogno di una maggioranza di 3/5 nel Congresso che riunisce deputati e senatori, che il presidente non ha. Per la riforma della costituzione dovrebbe indire un referendum costituzionale, dagli esiti incerti.
Il discorso sul futuro dell’Europa alla Sorbona è stato, nonostante il racconto di Anna Maria Merlo sul Manifesto del 27 settembre, contraddittorio, confuso e velleitario su euro, unico esercito europeo, etc,etc.. Probabilmente condizionato dal risultato delle elezioni in Germania. Macron non ha neppure ascoltato i consigli critici del suo amico e sostenitore, l’opportunista Yanis Varoufakis. Conclusione: difficilmente Macron sarà il leader dell’Europa, continuerà a esserlo Angela Merkel.
Negli ultimi mesi Macron nell’indice di popolarità è sceso dal 58 al 44%.
Anche le donne si sono accorte che Emmanuel Macron non è un loro amico. Sono preoccupate per gli effetti della riforma del Codice del Lavoro sulle vittime di molestie sessuali in quanto in caso di rottura del rapporto di lavoro l’indennità sarà minima. La posizione della vittima ne esce, quindi, indebolita. Un pugno alle spalle alle donne, quindi. Un Collettivo di femministe e di organizzazioni femministe annuncia una campagna diffusa d’informazione sul tema, alla quale seguiranno delle mobilitazioni e afferma: “Questa è una battuta d’arresto significativa: Emmanuel Macron invia un messaggio chiaro alle donne che sono vittime di molestie sessuali: arrangiatevi!” .
La sceneggiata televisiva di Macron e dei suoi ministri presentazione della nuova legge sul lavoro è piaciuta al popolo francese, nella forma e tantomeno nella sostanze. Qualcosa non va nel discorso, attenzione.