Mdp sostiene il governo Gentiloni perché i suoi dirigenti, a partire da Bersani, sono tra i principali responsabili dell’inserimento in Costituzione della follia del pareggio di bilancio

di Maurizio Acerbo*

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MDP ancora una volta sosterrà con il suo voto questo governo. Il non voto sulla relazione è il fumo che copre il voto a favore dell’arrosto. La cosa non ci stupisce in quanto i dirigenti di MDP, a partire da Bersani, sono tra i principali responsabili dell’inserimento in Costituzione della follia del pareggio di bilancio e dell’accettazione dei parametri dell’UE.
Ancora una volta si dimostra che non è possibile una politica economica di sinistra dentro la gabbia in cui centrosinistra e centrodestra hanno imprigionato l’Italia.
Una formazione di sinistra dovrebbe porre condizioni vere di cambiamento per rispondere alla crisi sociale o votare contro un governo liberista.
Ma il partito di D’Alema e Bersani è quello che per senso di responsabilità verso i poteri forti ha sostenuto il governo Monti e 20 anni di politiche liberiste e mostra di non essere in grado di cambiare la propria impostazione di fondo.
Si conferma il nostro giudizio su questa formazione: non possono considerarsi interlocutore credibile per la costruzione di una sinistra effettivamente alternativa al PD.
Con lo stesso presunto senso di responsabilità nel prossimo parlamento potrebbero votare per un “governo del presidente” come ha già dichiarato D’Alema.
La loro litigiosità con Renzi non va scambiata per una linea strategica di alternativa al PD.

Per chi non ha dimestichezza dei meccanismi parlamentari: “per senso di responsabilità” Mdp ha comunque deciso di votare a favore dello scostamento degli obiettivi sul deficit. Una posizione, quella di Mdp, già anticipata da Pierluigi Bersani, che parlando in Transatlantico aveva sottolineato come “noi ci sentiamo vincolati alla responsabilità verso l’Italia e quindi al fatto di evitare l’arrivo della Troika”. E confermata a fine giornata da Giuliano Pisapia in persona: “In questi giorni – ha scritto in una nota – mi sono impegnato affinché Articolo 1-Mdp votasse a favore dello scostamento di bilancio per evitare non solo l’aumento dell’Iva ma più in generale un peggioramento delle condizioni di vita degli italiani. Proprio per questo è stato quindi fondamentale che oggi il gruppo parlamentare di Mdp abbia deciso di votare per evitare danni gravi e irreversibili a tutto il Paese”.

 

http://popoffquotidiano.it/2017/10/04/mdp-stampella-del-pd/

Di Nardi

Davide Nardi nasce a Milano nel 1975. Vive Rimini e ha cominciato a fare militanza politica nel 1994 iscrivendosi al PDS per poi uscirne nel 2006 quando questo si è trasformato in PD. Per due anni ha militato in Sinistra Democratica, per aderire infine nel 2009 al PRC. Blogger di AFV dal 2014

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