Protesta degli studenti sotto la sede di Confindustria, a Bologna, per contestare il piano di sgravi fiscali proposto dall’associazione imprenditoriale per l’alternanza scuola-lavoro: all’iniziativa, ieri, hanno partecipato gli attivisti del Collettivo studentesco senza nome (Cseno) insieme agli universitari di Link, che hanno acceso fumogeni e srotolato uno striscione con scritto: “Sfruttare gli
studenti e lucrare non e’ mai stato cosi’ legale”. Protesta sostenuta dall’Unione degli studenti dell’Emilia-Romagna, che con il coordinatore Francesco Tinarelli dichiara: “Con una scuola definanziata e gli studenti costretti a lavorare come mano d’opera sostitutiva dei lavoratori, senza nessun tipo di diritti e senza nessuna tutela la proposta di Confindustria di lucrare tanto sugli studenti tanto sui propri dipendenti conferma un ragionamento gia’ da tempo in atto ovvero quello che l’alternanza e’ uno nuovo strumento del capitalismo per guadagnare sempre di piu'”.
Aggiungono Cseno e Link: “Visto che agli occhi del Governo abbiamo perso completamente il nostro status di studenti e siamo diventati a tutti gli effetti dei lavoratori, il 13 ottobre scenderemo in piazza Maggiore dalle ore 9 assieme ad insegnanti, lavoratori e a tutta la cittadinanza per scioperare contro questo sistema di sfruttamento e repressione e allo stesso tempo costruire collettivamente e dal basso un’alternanza scuola-lavoro gratuita’, di qualita’ e veramente formativa”.
In vista della giornata di venerdi’, anche la Flc e la Cgil dell’Emilia-Romagna prendono posizione affermando di sostenere “la protesta organizzata il 13 ottobre dall’Unione degli studenti della scuola secondaria di secondo grado contro l’alternanza scuola lavoro cosi’ come regolamentata dalla legge 107 del 2015”. Legge che spinge ad “attuare l’obbligo all’alternanza- scrive il sindacato in una nota- senza un piano operativo graduale, senza dialogo sociale e definendo aprioristicamente un monte ore obbligatorio senza tener conto delle specificita’ territoriali e delle storie di ciascuna istituzione scolastica”. Scelte che “hanno fortemente accentuato le difficolta’ delle scuole a progettare e a realizzare esperienze di qualita’”, affermano Flc e Cgil: “Infatti si
assiste, in troppi casi, allo stravolgimento di ruolo e finalita’ dell’alternanza scuola lavoro, in base ad un’operazione tutta ideologica, secondo la quale una qualsivoglia esperienza lavorativa assume rilievo per la costruzione del profilo in uscita dello studente”. Anche tra le realta’ studentesche piu’ radicali, intanto, ci si prepara a manifestare venerdi’. A Bologna e’ il collettivo
autonomo Cas a convocare un corteo con partenza alle 9 da piazza XX Settembre. Sara’ “un corteo studentesco contro il lavoro gratuito e lo sfruttamento dentro e fuori le scuole”, scrive il Cas su Facebook: “Noi studenti siamo stanchi di essere costantemente sminuiti e sfruttati con Buona scuola ed alternanza scuola-lavoro, vogliamo alzare la testa e far sentire le nostre
voci, noi non ci stiamo”.