Una vergogna, la richiesta di fiducia sul voto per la legge elettorale
Mentre in una camera semi vuota PD, FI e Lega votavano una legge elettorale vergognosa fuori se pur in piazze differenti le opposizioni montavano la protesta. M5S in piazza Montecitorio, lla sinistra (Prc, SI, MDP, Possibile) in piazza del Pantheon
Per Acerbo segretario Prc “imporre il voto di fiducia contrasta con l’articolo 72 della Costituzione che prevede che per approvare legge elettorale sia necessaria procedutra “normale”
Un parlamento eletto con una legge incostituzionale in maniera incostituzionale sta approvando la terza legge incostituzionale dopo le prime due (Porcellum e Italicum già bocciate dalla Corte).”
Sulla stessa linea Fratoianni SI
“Una vergogna.
Non voteremo la fiducia al governo sulla legge elettorale per ragioni di metodo e per ragioni di merito.
Il metodo, innanzitutto: imporre la fiducia è uno schiaffo alla democrazia e alla libertà dei deputati, su una materia come la legge elettorale, che stabilisce le regole della rappresentanza, e che dovrebbe vedere il Parlamento e il paese coinvolti in una discussione sulla crisi della politica. Un atto di arroganza che è anche un atto di manifesta debolezza, visto che il governo non è capace di controllare i deputati della maggioranza.
E poi il merito: una legge fatta su misura per il prossimo governo Renzi-Berlusconi, con il consenso di Salvini, che ripropone storture maggioritarie e logiche da voto utile, senza la possibilità per i cittadini di decidere chi mandare in Parlamento. Una legge ammazza-sinistra, altro che Rosatellum.
La pagheranno i signori del governo e della maggioranza questa fiducia imposta, la pagheranno nelle urne.
Avranno il ben servito, visto che mentre in Aula discutevamo, i banchi del governo erano vuoti, a partire dal Presidente del Consiglio Gentiloni.
Disinteressati al dibattito, allergici alla democrazia.”
Di Maio M5S “Piazza Montecitorio è piena! Tutti insieme Pacificamente a Roma per dire NO ad una legge elettorale antidemocratica.
Condividete, diamo voce alla protesta!”