di Andrés Mora Ramírez*
da firmas.prensa-latina.cu
Traduzione di Marx21.it
Il Senato degli Stati Uniti ha votato contro un emendamento al progetto di legge di autorizzazione della Difesa Nazionale per il 2018, con il quale si intende regolare i poteri di guerra del presidente e abrogare due autorizzazioni all’uso della forza militare – autorizzazioni di guerra -, approvate 16 anni fa dopo gli attentati terroristici dell’11 settembre e che sono ancora vigenti.
Si tratta delle leggi che hanno permesso gli interventi militari in Afghanistan, contro il cosiddetto regime talebano, l’invasione dell’Iraq e il rovesciamento di Saddam Hussein. Andando contro la corrente interventista dominante, il repubblicano Rand Paul, promotore dell’emendamento, è stato esplicito quando ha sostenuto che l’approvazione era necessaria per porre fine “alla guerra non autorizzata e, mai dichiarata e anticostituzionale” condotta dagli Stati Uniti dall’inizio del secolo XXI, “una guerra senza limite né luogo e fuori del tempo in qualsiasi parte del pianeta”.
In pratica, tali disposizioni si sono trasformate nella dichiarazione formale di guerra infinita contro qualunque nemico, in qualsiasi luogo del mondo, con cui l’ex presidente George Bush aveva proclamato la sua crociata contro il terrorismo, invocando le argomentazioni del peggior conservatorismo politico, il fondamentalismo religioso e la presunta predestinazione degli Stati Uniti per imporre il proprio modo di intendere la democrazia in tutto il mondo.
Continua…
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