Jeremy Corbin non sarà presente alla cerimonia organizzata a Londra per il 2 novembre dall’associazione “Amici d’Israele” in occasione dei 100 anni della Dichiarazione Balfour. Il leader del Partito Laburista ha scelto di non unirsi al premier britannico Theresa May, a quello israeliano Benyamin Netanyahu e a 150 Vip nelle celebrazioni del documento che ha segnato in profondità la storia del Medio Oriente contemporaneo. Quella dichiarazione, con cui l’Impero coloniale britannico evocò un “focolare ebraico” in Palestina, è da sempre respinta dai palestinesi e il documento è ora oggetto di contestazioni legali da parte dell’Autorità Nazionale (Anp) del presidente Abu Mazen. Immediate le polemiche innescate da diverse organizzazioni ebraiche britanniche per il forfait di Corbyn, già preso di mira per il suo sostegno esplicito alla causa palestinese e accusato dagli avversari, anche nel partito, di essere un “antisionista militante” se non addirittura un “antisemita”. Il capo dei laburisti si mostra impermeabile alle accuse e conferma la sua assenza alle celebrazioni del 2 novembre.