Francesco Cecchini
Il Nepal è uno dei paesi più poveri del mondo, con una disoccupazione esorbitante, il 25% della popolazione vive sotto la soglia di povertà, ed è nel bel mezzo di una lenta e controversa ricostruzione dopo due terremoti che lo hanno distrutto e fatto 9000 morti. La risposta del popolo nepalese a questa drammatica situazione è stata rossa. L’alleanza formata dai partiti comunisti del Nepal, Partito Comunista del Nepal (marxista leninista unificato) e Partito Comunista del Nepal (Centro Maoista) ha ottenuto una larga maggioranza nelle scorse elezioni generali del Nepal. I risultati saranno ufficializzati nei prossimi giorni, ma la Commissione Elettorale ha già informato sui dati della stragrande maggioranza dei seggi. Il successore di Sher Bahadur Deuba come primo ministro sarà Khadga Prasad Sharma Oli, leader del Partito Comunista del Nepal (marxista leninista unificato), . Il segretario del Cpn, Pushpa Kamal Dahal, il compagno Prachanda (“il fiero”), assumerà la presidenza del nuovo Partito comunista del Nepal che nascerà dalla fusione delle due formazioni. Il futuro Partito del Nepal avrà il compito di attuare l’ambizioso programma elettorale, costituito da una una serie di obiettivi che in 25 anni dovrebbe far progredire notevolmente il paese. Il PIL dovrebbe crescere annualmente di circa il 10%. I settori che vedranno un potenziamento sono l’agricolo, l’ industriale, energetico, trasporti e turismo, con importanti investimenti esteri legati alla Belt and Road Initiative*, l’iniziativa politico-economica strategica della Cina. In questa prospettiva è prevedibile presa di distanza dal’India di Modi e un importante avvicinamento alla Cina.
* Link con un articolo sulla Belt and Road Initiative:
https://www.ancorafischiailvento.org/2017/08/12/conflitto-confine-india-cina