L’ennesimo colpo che mira al cuore della Palestina è stato sparato.
La dichiarazione di Trump che sostanzialmente riconosce Gerusalemme capitale di Israele, alla faccia della praticamente intera comunità internazionale, rappresenta l’ennesimo sostegno della politica di espansione coloniale e di conquista dell’intera Palestina storica.
Il progetto sionista è dato.
Gli USA (e non crediamo che altre nazioni tarderanno a sostenere l’alleato israeliano) hanno semplicemente avallato l’attuale passo voluto da Israele nel cammino di progressiva conquista dei territori mai messo in discussione.
D’altronde la stessa polemica sul Giro d’Italia, che in modo del tutto assurdo parte da Israele, verteva sostanzialmente su Gerusalemme nella sua interezza come capitale sionista e non come città internazionale.
Ma se ancora una volta constatiamo la caduta dell’illusione ormai ridondante della soluzione dei “due popoli in due stati” di fronte alla oggettiva realtà politica, dall’altra parte constatiamo la confermata volontà imperialista di cercare di dare forza a Israele come alleato e testa di ponte della destabilizzazione dell’intero medio oriente.
La questione palestinese è ancora una volta utilizzata in chiave regionale per delimitare le pretese di chiunque in quella zona abbia volontà di potenza, in primis l’Iran. Ciò a maggior ragione dopo la sostanziale vittoria in Siria dell’alleanza tra Teheran, Hezbollah libanese e la Russia di Putin.
D’altronde se l’ISIS (ultimo ma non sicuramente l’ultimo fattore di “destabilizzazione” dell’area) è ormai ridotto a un barlume, la politica imperialista occidentale punta oggi a mantenere tensioni constanti soprattutto quando l’altro alleato, l’Arabia Saudita, non gode di ottima salute impantanata com’è nell’aggressione allo Yemen e inizia a guardare con attenzione a Putin (il re Salman è infatti da poco tornato da una visita a Mosca per stringere accordi strategici su armi e soprattutto petrolio).
Così il popolo palestinese e i popoli dell’intera regione continuano a subire una continua umiliazione fatta di guerra, fame e macerie soprattutto sociali.
Tutte le potenze o presunte tali dell’area giocano i propri interessi economici, strategici e geopolitici in uno scacchiere di guerra che mette intere popolazioni sotto assedio.
La solidarietà al popolo palestinese e ai popoli che subiscono tale giogo non può che essere di lotta a tutte le forme di imperialismo dell’area.
Ma se Israele rappresenta la testa di ponte dell’imperialismo occidentale in medio oriente, i palestinesi con la loro resistenza e la loro storia, nonostante la direzione politica opportunistica e palesemente non lineare dal punto di vista di classe dell’ANP che ha favorito il rafforzamento delle forze politico/confessionali come Hamas, rappresentano sempre un punto fermo della solidarietà internazionalista da ribadire e rinforzare oggi.
Con questi contenuti e parole d’ordine parteciperemo quindi alla manifestazione di solidarietà internazionalista alla resistenza antisionista e antimperialista del popolo palestinese.
SABATO 16 DICEMBRE CORTEO a Milano, concentramento ore 15.00 in Porta Venezia
Csa Vittoria – Palestina Rossa – Si Cobas Milano
www.csavittoria.org – www.palestinarossa.it – www.sicobas.org