Di Ramzy Baroud

 

BDS sta per ‘Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni’. Il Movimento BDS è stato l’esito di vari avvenimenti che hanno modellato la lotta nazionale palestinese e la solidarietà internazionale con i Palestinesi dopo la Seconda Intifada del 2000.

Incrementando una pluridecennale tradizione di disobbedienza civile e di resistenza popolare, e rinfrancati dalla crescente solidarietà internazionale con la lotta palestinese, come è stato dimostrato alla Conferenza Mondiale contro il Razzismo, a Durban, Sud Africa, nel 2001, i Palestinesi sono entrati in azione.

Nel 2004, la Campagna Palestinese per il Boicottaggio Accademico e Culturale di Israele (PACBI), ha chiesto il boicottaggio del governo di Israele e delle istituzioni accademiche per i loro contributi all’occupazione militare e all’assoggettamento del popolo palestinese. Nel 2005 questa richiesta è stata seguita da un ampio invito al boicottaggio fatto da 170 organizzazioni della società civile palestinese.

Che cos’è il boicottaggio accademico?

La PACBI è servita come mezzo tramite il quale il punto di vista palestinese è articolato e presentato al pubblico internazionale per mezzo dell’uso dei media e di piattaforme accademiche e culturali. Grazie ai suoi continui sforzi e alla mobilitazione, fin dal 2004, molte università, sindacati di insegnanti, gruppi di studenti e artisti di tutto il mondo, hanno sostenuto il BDS e hanno fatto sentire la propria voce a sostegno del movimento.

Perché  il BDS è importante?

In assenza di un meccanismo internazionale per porre fine all’occupazione israeliana della terra palestinese,  e la mancanza di attuazione di una legge internazionale, come è stato espresso in molte risoluzioni delle Nazioni Unite non rese effettive, il BDS è cresciuto fino a diventare una piattaforma importante per facilitare la solidarietà con i Palestinesi, fare pressione su Israele e chiedere responsabilità a questo e a coloro che lo finanziano o che, in qualsiasi altro modo rendono possibile l’occupazione della Palestina da parte di Israele.

Il BDS è un movimento palestinese o globale?

L’invito al BDS è fatto dalla società palestinese. Questo è importante perché nessuno ha il diritto di rappresentare la lotta palestinese se non i Palestinesi stessi.

Lo stesso movimento BDS tuttavia – anche se è incentrato sulle priorità palestinesi – è una piattaforma globale aperta a tutti. Basato su valori umanistici, il BDS mira a cercare di conquistare l’opinione pubblica mondiale e fa appello alla legge umanitaria internazionale perché porti pace e giustizia in Palestina e a Israele.

Quali sono alcuni dei precedenti storici del BDS?

Il movimento di boicottaggio è stato al centro della lotta sudafricana che alla fine sconfisse l’Apartheid in quel paese. Le radici di quel movimento in Sudafrica risalgono agli anni ‘5’ e ‘6’ e anche a prima. Tuttavia, si è accelerato durante gli anni ’80, cosa che, in sostanza  portò al crollo del regime dell’Apartheid nel 1991.

Ci sono molti altri precedenti nella storia. Tra questi è rilevante il Boston Tea Party* che protestava contro l’ingiusta tassazione da parte del Parlamento Britannico; il Boicottaggio del Bus di Montgomery **    e la Marcia del sale guidata da Mohandas Gandhi nel 1930 (questa diede inizio alla campagna di disobbedienza civile che è stata un fattore fondamentale che ha portato all’indipendenza dell’Indi nel 1947).

Tutti questi sono esempi lampanti di movimenti popolari che usano la pressione economica per mettere fine all’asservimento di un gruppo per opera di un altro. Il BDS in questo non è diverso.

Quali sono le richieste principali del BDS?

Il movimento BDS ha tre richieste principali che sono:

– Porre fine all’occupazione illegale di Israele e alla colonizzazione di tutte le terre arabe e demolire il Muro dell’Apartheid.

– Riconoscere i diritti fondamentali, compreso quello di piena uguaglianza, dei cittadini arabi-palestinesi di Israele.

– Rispettare e promuovere il diritto dei profughi palestinesi di ritornare nelle loro case e proprietà, come stipulato nella Risoluzione dell’ONU 194.

Da dove riceve l’appoggio il BDS?

Il movimento BDS è l’espressione collettiva della volontà e delle aspirazioni dei Palestinesi che fanno da spina dorsale del movimento popolare e decentralizzato.

Inoltre, il BDS è sostenuto da persone coscienziose in tutto il mondo, sia in qualità   di individui, o di rappresentanti di istituzioni religiose, di istituzioni accademiche, di gruppi studenteschi e di altre organizzazioni.

Quale è la principale argomentazione di Israele contro il BDS?

Dato che equiparano qualsiasi critica di Israele e del suo governo di destra all’antisemitismo, i sostenitori di Israele accusano senza difficoltà il BDS di essere un movimento antisemita.

Per esempio, la Lega filo-israeliana Anti-Diffamazione, (ADL) basa questa accusa sulla premessa che “molti individui coinvolti nella campagna per il BDS sono spinti dall’opposizione proprio all’esistenza di Israele come stato ebraico.”

Perché Israele e  suoi sostenitori  distorcono il Movimento e i suoi obiettivi?

L’affermazione precedente  è uno delle molte affermazioni del genere che mirano a rappresentare in maniera sbagliata il Movimento BDS. Queste asserzioni sono intese anche a confondere e a distrarre dall’argomento in questione. Invece di impegnarsi per le richieste di giustizia e di libertà, coloro che fanno propaganda contro il BDS, si tirano fuori del tutto dalla conversazione, muovendo accuse di antisemitismo contro i loro detrattori.

Ma il BDS è anti semita?

Niente affatto. Proprio il contrario. Il BDS si oppone alla supremazia di qualsiasi gruppo razziale o al dominio di qualsiasi religione su altre. In quanto tale, il BDS contesta il sistema legale israeliano che privilegia i cittadini israeliani e discrimina i Musulmani palestinesi e i Cristiani.

Il BDS indebolisce il ‘processo di pace’?

Il ‘processo di pace’ che ha operato in gran parte al di fuori della struttura della legge internazionale si è dimostrato un meraviglioso fallimento. I colloqui che sono iniziati a Madrid nel 1991, seguiti dagli accordi di pace di Oslo nel 1993, dal Protocollo di Parigi nel 1994, dal Wye River nel  1998, da Camp David nel 2002, e da altri accordi e intese, hanno portato soltanto al consolidamento dell’occupazione di Israele, al triplicarsi  triplicando del numero dei coloni ebrei illegali e alla vasta espansione della rete di insediamenti israeliani illegali nei Territori Occupati.

Fin da allora, sono state fatte varie guerre contro i Palestinesi, specialmente a Gaza, che hanno ucciso migliaia di persone e ne hanno menomate altre migliaia. Senza nessuna seria pressione su Israele, grazie all’appoggio Israele da parte Stati Uniti

all’ONU, neanche un solo israeliano è stato mai ritenuto colpevole di quelli che sono stati riconosciuti dagli investigatori dell’ONU, come crimini di guerra contro i Palestinesi.

Nei primi mesi del suo primo mandato, l’ex Presidente Barack Obama ha tentato di far rivivere  il defunto ‘processo di pace’, soltanto per ricevere il rifiuto di Israele di congelare gli insediamenti illegali. Alla fine, i colloqui sono terminati e devono essere ancora ripresi.

Le sofferenze dei Palestinesi sono ora nel momento peggiore fin dall’occupazione israeliana del 1967. Gaza è sotto un assedio soffocante che dura da dieci anni; Gerusalemme Est occupata è completamente tagliata fuori dal resto delle città palestinesi, e la Cisgiordania è divisa in varie zone – Zona A, B e C – tutte sotto varie forme di controllo da parte dell’esercito israeliano.

Quali sono i tentativi  israeliani e pro-Israele di contestare il BDS?

Il governo israeliano ha appoggiato varie conferenze mirate  a sviluppare una strategia per screditare il BDS e a rallentarne la crescita. Ha anche operato con i suoi sostenitori in tutto il Nord America e l’Europa per fare pressione sui governi allo scopo di condannare e mettere fuori legge le attività del BDS e del boicottaggio di Israele in generale.

Questi tentativi sono culminati il 23 marzo 2017, con la legge del Senato S720 che, se venisse approvata nella forma attuale, renderebbe il boicottaggio di Israele un atto illegale punibile con la reclusione e una pesante  multa.

Nel frattempo, Israele ha promulgato una leggi che vietano ai sostenitori del BDS di entrare nel paese e che si applicano anche ai sostenitori ebre del BDS.

Che cosa ha ottenuto finora il Movimento BDS?

I massimi funzionari del governo israeliano percepiscono il BDS come la maggiore minaccia nei loro confronti. E’ la prima volta in molti anni che questa forma di azione non-violenta per i diritti civili è stata espressa così profondamente sul programma dell’élite politica di Israele.

La massiccia campagna in corso per combattere e screditare il BDS è una testimonianza del potere e della determinazione del Movimento incentrato sulla società civile. I Palestinesi sono decisi ad avere, in futuro, il loro ‘momento da Sudafrica’, quando l’Apartheid è stata sconfitta sotto la doppia pressione della resistenza in patria e della campagna globale per il boicottaggio.

Inoltre, il BDS sta spostando con successo la discussione sulla Palestina dai margini al centro. Sembra che, più Israele tenta di bloccare i tentavi di boicottaggio, più occasioni hanno i sostenitori del BDS di coinvolgere i media e il pubblico. La facilità di accesso ai media sociali si è dimostrata essenziale per quella strategia.

Perché così tante persone entrano nel BDS?

Il BDS sta crescendo perché è un obbligo sia morale che legale sostenere le persone oppresse e fare pressione su coloro che violano la legge internazionale per porre fine alle loro pratiche arbitrarie.

Scrivendo dalla sua cella nel carcere di Birmingham, Martin Luther King Jr., scrisse: “ L’ingiustizia in qualsiasi luogo è una minaccia alla giustizia ovunque.”

Guidato da tali principi moralistici, il BDS offre una piattaforma per chiunque voglia dimostrare solidarietà al popolo palestinese nella sua lotta che dura da 70 anni per la libertà, la giustizia e i diritti umani.

*https://it.wikipedia.org/wiki/Boston_Tea_Party

**https://it.wikipedia.org/wiki/Boicottaggio_dei_bus_a_Montgomery

Nella foto: una dimostrazione di BDS Francia.

Ramzy Baroud è un giornalista, scrittore e direttore di Palestine Chronicle. Il suo prossimo libro è: ‘The Last Earth: A Palestinian Story’ (Pluto Press). Baroud ha un dottorato in Studi Palestinesi dell’Università di Exeter ed è Studioso  Non Residente presso il Centro Orfalea per gli Studi Globali e Internazionali all’Università della California, sede di Santa Barbara.  Visitate il suo sito web: www.ramzybaroud.net.

Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Fonte: https://zcomm.org/znetarticle/boycotting-israel/

Originale: Toward Freedom

Traduzione di Maria Chiara Starace

Traduzione © 2017 ZNET Italy – Licenza Creative Commons  CC BY NC-SA 3.0

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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