FRANCESCO CECCHINI
Carta d’identità.
Titolo: Eritrea, fine e rinascita di un sogno africano
Autore: Alessandro Pellegatta
Casa editrice: Casa Editrice Besa
Prezzo: euro 15
La parola Eritrea deriva dal greco erythros, che significa “rosso”. L’Eritrea è oggi una macchia rossa nell’ Africa neocoloniale, per questo viene chiamata la Cuba d’Africa. Come Cuba l’Eritrea si è liberata attraverso la lotta armata ed entrambi i paesi sono socialisti .La storia dell’Eritrea, dalla guerriglia degli anni Settanta all’attuale ostracismo internazionale è una storia che l’Italia ha accantonato archiviando, insieme all’esperienza coloniale, la ricchezza della terra e l’orgoglio della gente eritrea. Oggi la battaglia e l’impegno dell’Eritrea è per lo sviluppo e la crescita del paese, ma anche di questo in Italia si sa poco. Il libro Eritrea, fine e rinascita di un sogno africano di Alessandro Pellegatta, contribuisce a rompere il muro di silenzio attorno a questo paese. In una recente intervista rilasciata a Eritrea Live ( https://www.eritrealive.com/eritrea-fine-e-rinascita-di-un-sogno-africano/)
alla domanda, L’Eritrea è al centro di una complicata geopolitica?, lo scrittore così risponde: “Per capirlo bisogna conoscere la storia del Mar Rosso, un’autostrada del mare che ha permesso lo sviluppo dell’area e il commercio. Senza non sarebbe stata possibile la civiltà axumita. Oggi la geopolitica è complicata. Non sappiamo cosa stia succedendo veramente. L’area di Assab è off limits perché ci sono postazioni militari. Lo Yemen, paese poverissimo, area di scontro tra influenza saudita e iraniana, nel quale attualmente è in atto un’emergenza umanitaria gravissima. L’Eritrea nel 2009 è stata additata come paese destabilizzatore. Il segretario di stato americano dell’epoca, Hillary Clinton, ha accusato, senza prove, l’Eritrea di appoggiare Al Shaabab. Tuttavia, pur senza evidenze, quest’accusa è diventata un leit motiv, insieme al paragone con la Corea del Nord. In realtà se andiamo a vedere cosa succede nella vicina Etiopia, non troviamo proprio lo stato democratico che si vorrebbe far credere. C’è invece una situazione molto tesa, di guerra civile, di conflitti etnici. Una situazione di cui però non si parla mai. In Eritrea non è così. Ci sono 9 etnie con lingue e culture diverse. La cosa straordinaria di questo paese è che cammini per Asmara e vedi la chiesa copta, la sinagoga, la chiesa cattolica, la chiesa protestante. C’è una completa tolleranza religiosa e il rispetto per la diversità. Non ci sono i conflitti devastanti del mondo islamico. Non c’è terrorismo. Al Qaeda è stata sconfitta sul nascere, fermandone le infiltrazioni.”
Precedenti articoli sull’Eritrea pubblicati su Ancora Fischia il Vento sono i seguenti.
http://ancorafischia.altervista.org/eritrea-stella-nella-notte-dellafrica/
https://www.ancorafischiailvento.org/2017/07/11/asmara-patrimonio-unesco/
BREVE NOTA BIOGRAFICA DI ALESSANDRO PELLEGATTA. E’ nato a Milano nel 1961, dove e vive e lavora come dirigente nel settore del credito. Ha pubblicato diversi libri, tra cui due reportage dedicati alla Persia e all’Albania intitolati rispettivamente Taqiyya (FBE Editori) e Agim (Besa, 2012). Nel 2012 ha vinto il Premio nazionale di poesia “Midgard”.
Grazie della recensione. Il 5 maggio p.v. presenterò il libro presso la Libreria Laterza di Bari alla presenza dell’ambasciatore eritreo. A presto!