“Il fascismo, il nazionalismo, il razzismo e la xenofobia stanno tornando alla ribalta in un’Europa che non ha fatto mai i conti con la sua recente storia criminale, mentre la Sinistra moderata ha tollerato il revisionismo e talvolta ha fatto concorrenza alle posizioni della Destra sulla questione degli immigrati, colpendo i suoi principi e universali valori, e al tempo stesso minando la fiducia delle persone della gente con la sua incoerenza” ha detto ad “Avgi” Moni Ovadia, l’Ebreo eretico, nato in Bulgaria che vive in Italia, un intenso percorso artistico, ed una altrettanto intensa vita politica e sociale.

Intervista a cura di  Argiris Panagopoulos*

Moni Ovadia possiede tanti talenti, ama le persone e la musica ed è da decenni uno dei migliori ambasciatori del Rembetiko e della canzone politica greca, mentre il suo forte interesse e il suo amore per il popolo greco lo ha portato ad essere tra i protagonisti della creazione dell’Altra Europa con Tsipras. Con l’Αltra Europa con Tsipras, nel 2014, è stato eletto deputato europeo, ma si è immediatamente dimesso perché come ci aveva detto allora: “con il palco delle rappresentazioni vivono trenta famiglie”. Moni, con la sua etica, i suoi valori e la sua coerenza, è un importante punto di riferimento per l’Italia, quella che sta attualmente combattendo contro il fascismo, il razzismo e la xenofobia.

 

La Polonia ha deciso di darci un messaggio che lei ha definito un “delirio storico revisionista” dell’Olocausto nel momento che nell’Europa si stava avvicinando al Giorno della Memoria, mentre dappertutto cresce il nazionalismo, il razzismo e la xenofobia…

La Polonia ci ha inviato un messaggio di allarme, che in Europa non avevamo una defascistizzazione. Quando è stato creato il gruppo di … “guardie di frontiera” di Visegrad, nessuno si è mosso contro di loro.

L’Europa ha tollerato e tollera queste pratiche di “lavaggio” e revisione della Storia.
In Italia, ad esempio, il racconto “italiani brava gente” e il fatto che gli americani non si fidavano della sinistra, soprattutto dei comunisti e poi dei socialisti, ha escluso nell’Italia postbellica la Sinistra dall’amministrazione del paese e vi ha invece messo i fascisti e quelli che avevano collaborato con loro.
È molto semplice capire come siamo arrivati alla strategia della tensione e ai vari tentativi di colpo di stato. L’Europa non ha osato per quaranta anni di fare i conti con il fascismo di Franco. Il 21 aprile del 1967, nella Grecia uscita dalla guerra civile in cui giravano ancora tutti i collaborazionisti abbiamo avuto un’altra dittatura fascista nel cuore dell’Europa. Il timore dell’URSS e del comunismo era l’alibi per il “lavaggio” del fascismo e del nazismo.

 

Avevamo qualcosa di diverso nell’Europa orientale?

Gli ex leader opportunisti di questi paesi passarono dai corridoi dei Partiti comunisti alla revisione della Storia. Ricordiamoci il croato Tudjmam, che da collaboratore di Tito ha riportato in primo piano Pavelic, gli Ustascia e tutti i criminali di guerra. Oggi abbiamo un vero e proprio tsunami di ideologie ed elementi ultraconservatori ed ultrareazionari in una serie di ex paesi comunisti dell’Est, che attaccano anche i diritti democratici dei loro cittadini. In Austria, hanno raggiunto perfino il governo e Juncker lo trova logico. L’Europa ha dimostrato di non avere una vera coscienza antifascista. Cosi siamo arrivati ai vari Kaczynski e agli Orbán.

 

LA SINISTRA HA RIFIUTATO LA SUA STORIA

Questi giorni in Italia sembra “colpevole” chi alza la testa contro il razzismo e la xenofobia…

Questa è la tragica responsabilità dei leader di Sinistra dopo la fine del Partito Comunista Italiano, dal Partito Democratico della Sinistra e le sue diverse mutazioni fino al Partito democratico, perché hanno permesso forme di revisionismo, permettendo anche l’uso di termini che espressamente vietati dalla nostra Costituzione antifascista . Hanno permesso l’islamofobia. Come può la Lega del Nord usare una pratica e una terminologia razzista e nessuno interviene?

In nome della moderazione, la Sinistra ha negato la sua Storia, il fatto che i comunisti abbiano difeso le idee della democrazia e della nostra società, i valori universali di uguaglianza e di giustizia sociale. Quando invece persino uno di destra come Rotondi, che appartiene al partito di Berlusconi, ha risposto a chi ha proposto in una riforma costituzionale di considerare reato “l’apologia del comunismo”, che questo non può essere fatto perché non c’era un comunismo, ma molti partiti comunisti, e che in Italia i comunisti hanno combattuto per la libertà e la democrazia e hanno versato il loro sangue sulle montagne. Questo lo dice uno di Destra, mentre la Sinistra ha tollerato e consentito l’anniversario delle foibe, che permette di mettere in evidenza tutti i sintomi fascisti della nostra società. Alessandra Mussolini va ancora in TV a dirci quanto era buono il Duce!

 

NESSUNA CONCESSIONE AL FASCISMO

C’è un punto di ritorno?

Dobbiamo passare ad una mobilitazione antifascista paneuropea di enormi dimensioni. Dobbiamo mobilitare la coscienza della gente sul punto che il fascismo non può mai essere accettato da nessuna parte. A livello europeo si deve chiarire che non si può fare la minima concessione al fascismo.
Il mondo democratico e progressista non deve dare legittimazione nei mezzi di informazione ai revisionisti della Storia. Ho rifiutato per decenni di partecipare a programmi televisivi di corrotti e massoni e a quelli nei quali erano stati invitati neofascisti di “vecchia e nuova taglia”. Non ci deve essere alcun tipo di compromesso e convivenza.

 

Perché nella sua battaglia contro il nazionalismo e il revisionismo, si rivolge anche al governo israeliano?

Perché il governo israeliano chiude un occhio sulle forze della Destra mondiale, da Trump ai nazionalisti di Polonia, Ungheria, Ucraina. Netanyahu e Trump hanno dimostrato che uno può essere filosionista ed antisemita. Direi, pur se con una certa cautela, che anche negli ebrei ultra sionisti c’è una dose di antisemitismo.

Quando Netanyahu è andato in Francia ha detto agli ebrei che “qui non siete al sicuro, venite in Israele”. Ha detto a tutti gli ebrei di tutto il mondo che sono diversi, che non sono come gli altri, come i greci o i tedeschi, che non possono andare in giro liberamente come le altre persone e che dovrebbero essere recintati in Israele.

Col passare del tempo mi sono reso conto che l’unica vera Destra antifascista è la Destra gollista francese, perché ha combattuto contro il nazifascismo e quando Chirac si è trovato di fronte al dilemma di collaborare con il Fronte Nazionale di Le Pen ha scelto senza equivoci anche di perdere piuttosto che legittimare i fascisti. Non ci deve essere tolleranza per Fronte Nazionale, Alba Dorata o Casapound, e nemmeno possiamo … “lavarci le mani”.

 

Il fascismo va di pari passo con il razzismo e la xenofobia…

Affrontano la questione dell’immigrazione con una grande ipocrisia perché non investono nulla sull’accoglienza vera della gente che viene. Fanno centri di detenzione invece che centri di accoglienza, mettono fili, recinti e serrature invece che scuole e formazione. Conducono i migranti alla disperazione, li trattano male. Quindi è facile soffiare sul fuoco per renderlo più forte. Nel giro di un secolo, l’Italia ha inviato all’estero circa trenta milioni di suoi cittadini emigranti. Perché questa storia non viene insegnata nelle scuole e non rappresenta una componente per la formazione di una comune coscienza nazionale? Come potremo combattere il razzismo se non sappiamo chi siamo?

 

IL RAZZISTA NON È DEMOCRATICO 

Ci sono limiti che non dovremmo scavalcare?

Sì, bisogna capire che chiunque è un razzista non è un democratico, è un nemico della democrazia. Il razzismo non può coesistere con la democrazia. Quando si manifesta è il segnale che qualcosa non funziona bene nella nostra società. Il Ministro degli Interni Minniti, che è del Partito democratico, dice che fermerà quegli immigranti nel mare o nel deserto della Libia prima che lo faccia la Lega Nord! Quindi non solo non combatti la Lega Nord, ma accetti anche la sua logica. La cosiddetta Sinistra riformista ha commesso il tragico errore di corrompere i nostri valori universali, lasciando spazio ai mostri.

 

Come vive un artista come lei, che esegue ovunque esibizioni che hanno sempre un forte carattere politico?

Nel mondo della cultura, nel mondo del cinema c’è un forte sentimento di solidarietà ed una elevata sensibilità dimostrata al momento del “No” al referendum. Nell’Italia di oggi, la cultura, non ha purtroppo il peso che ha, ad esempio, in Francia.

Ho suggerito di iniziare lezioni sulla nostra Costituzione democratica e sui diritti umani fondamentali, già dall’ asilo nido. Dobbiamo imparare ai nostri figli, ai nostri nipoti che dobbiamo essere democratici e tolleranti verso le persone fin dai primi passi che facciamo nella nostra società. Inutile mandare gli studenti a visitare i campi di concentramento, ad Auschwitz e Mauthausen, se poi si torna a casa e si odiano gli immigrati.

 

Visite che diventano folklore?

Esattamente. Su questo punto, le comunità ebraiche d’Europa potrebbero svolgere un ruolo. È terribile che non sollevino la loro voce contro il razzismo e la xenofobia. Questo è ciò che gli ebrei dovrebbero fare.

 

LA SINISTRA VUOLE SACRIFICI, ETICA, COERENZA, NON È A GRATIS, HA UN COSTO

Sono generalmente piccole comunità, ma hanno un peso morale nella coscienza europea colpevole…

Non usano il loro enorme peso morale per una società migliore. È per questo che sono uscito dalla comunità ebraica italiana. Se le comunità ebraiche alzassero la voce per dire che non si mettono a parlare con chiunque utilizzi un vocabolario e un comportamento razzista, perché se lo fa contro i neri, i gialli, i musulmani o gli indù è come se lo facesse contro di noi, rafforzerebbero la democrazia e la pacifica convivenza nei nostri paesi.

Invece sono incorporate dentro il sistema e l’unica cosa che gli interessa è avere buone relazioni con il governo israeliano e buoni rapporti con quelli con i quali il governo israeliano ha buone relazioni, anche se con elementi di estrema Destra, fascisti e razzisti. Siamo pochissimi gli ebrei che abbiamo alzato la voce. Contrariamente a quanto affermano Netanyahu e i suoi nazionalisti, gli ebrei sono come tutte le altre persone, ci sono buoni e cattivi. Quando opprimi gli altri, sei un repressore e non ti salvi perché sei ebreo.

Quando lottiamo contro l’oppressione lottiamo contro l’oppressione in tutti gli angoli della terra, in Kurdistan, nel sud-est asiatico, in Palestina. Non possiamo tacere per avere buone relazioni con tutti, per avere il nostro lavoro e il nostro buon lavoro. La Sinistra richiede sacrificio, etica, coerenza, non è a gratis, ha un costo.

Provengo da una grande e drammatica esperienza storica. È mio dovere stare con tutti gli oppressi, non solo con gli ebrei oppressi. Eticamente e metaforicamente ho firmato un contratto d’onore migliaia di anni fa per essere umano. Non posso cambiare bandieruola. La coerenza e l’autostima hanno un costo ed un rischio, si costruiscono difficilmente e si distruggono facilmente. Non posso diventare un postmoderno e correre dietro Renzi, come fa Benigni, mentre rinchiudono i migranti nei centri di detenzione privandoli della loro preziosa libertà e dignità.

“Compagno” in italiano è quello con cui condividi il pane, in greco “Sintrofos” è colui con cui condividi il cibo. Nel mio mondo ci sono persone di ogni religione, lingua e colore e molti buoni compagni. Continueremo a lottare per un mondo senza violenza e discriminazione, per un mondo di uguaglianza e giustizia sociale. Ecco perché nelle nostre menti e nei nostri cuori non ci possono essere confini che ci possano fermare.

 

*Intervista pubblicata domenica 11 febbraio 2018 sul quotidiano di SYRIZA “Avgi”

http://www.sinistraineuropa.it/approfondimenti/moni-ovadia-paura-del-comunismo-alibi-per-rivalutare-il-fascismo/

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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