Il 15 febbraio, Jean-Luc Mélenchon, leader di La France Insoumise, partito che ha collezionato il 20% dei voti alle ultime elezioni presidenziali in Francia, ha visitato l’ex Opg Je so’ pazzo di Napoli. Mélenchon ha riservato grandissima attenzione alle attività sociali che ogni giorno animano gli spazi dell’ex ospedale psichiatrico. Ha parlato con i migranti dello sportello legale, con gli insegnanti della scuola di italiano e soprattutto con i medici dell’ambulatorio popolare. La France Insoumise sta infatti sperimentando un’esperienza simile a Marsiglia, e Mélenchon si è detto felice di avviare uno scambio di esperienze e competenze con i medici volontari napoletani. Presente all’incontro anche una delegazione di medici volontari dell’ambulatorio marsigliese. “Abbiamo molto da imparare dal vostro ambulatorio e, in generale dalle vostre attività solidali e mutualistiche. Grazie per quello che fate”.
Durante la conferenza stampa, Mélenchon ha dichiarato profondo interesse e deciso sostegno a Potere al Popolo: “Non è importante il risultato che verrà fuori dalle urne, l’importante è avere ragione. E noi tutti sappiamo che dare potere al popolo vuol dire avere ragione, essere dalla parte giusta. Condurre questa battaglia sul piano europeo è l’obiettivo minimo che possiamo darci. Di fronte alla barbarie nella quale la crisi ha preteso di gettarci, abbiamo la necessità di rispondere con un fronte ampio, che unisca tutti coloro che hanno subito in tutta Europa, per ormai un decennio, le politiche di austerity. Il primo passo è ricostruire legami disolidarietà. Ci hanno insegnato, di fronte al bisogno, a ritrarre la mano piuttosto che porgere aiuto. Ci vorrebbero indifferenti, isolati. Il sud dell’Europa, che è l’area nella quale la crisi ha colpito con maggior violenza, deve finalmente rendersi protagonista di questo cambiamento. E l’Italia non può rinunciare a ricoprire un ruolo di primo piano in questo processo. La nascita di Potere al Popolo! segnala che stiamo andando nella direzione giusta”.
Viola Carofalo, capo politico e portavoce nazionale di Potere al Popolo! – “Abbiamo parlato di come sia diventato sempre più difficile accedere anche a servizi essenziali e che dovrebbero essere garantiti. La salute, la scuola, i trasporti. Abbiamo parlato di quanto chi lavora stia vedendo peggiorare di giorno in giorno le proprie condizioni di vita, in molti casi vedendo minacciata la propria stessa esistenza. Il livello del nostro intervento contro questo stato di cose deve porsi necessariamente su tre piani: un piano locale, un piano nazionale e uno europeo. Lavorare su uno solo di questi tre piani renderebbe la nostra azione inefficace. Soltanto se interveniamo su tutti e tre questi livelli possiamo effettivamente cambiare le cose, cambiarle in modo orizzontale, partendo sempre dal basso. Dare voce a chi non ha voce. Questo è il nostro compito. Abbiamo cominciato a farlo a Napoli con l’esperienza dell’ex Opg, abbiamo lanciato la sfida a livello italiano con Potere al Popolo, intendiamo costruire legami di resistenza che attraversino i nostri confini e si leghino alle esperienze simili alla nostra che lottano negli altri Paesi europei. ”