Il Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea (PRC-SE), fa appello a tutte le realtà politiche, sociali e sindacali a sostenere Evo Morales Ayma, Presidente dello Stato Plurinazionale della Bolivia, ed il processo di trasformazione che va avanti da dodici anni.
Il PRC-SE appoggia la sua candidatura, possibile grazie a una recente sentenza del Tribunal Constitucional Plurinacional che lo ha autorizzato a ripresentarsi alle prossime elezioni presidenziali. Con Evo aumentano le possibilità di dare continuità a un processo di profonde trasformazioni.
In questi anni, con il protagonismo e l’appoggio dei movimenti sociali, il governo ha recuperato le principali risorse nazionalizzando importanti settori economici, gestiti fino ad allora da multinazionali straniere, di cui molte europee. In termini monetari, ciò si è tradotto nella maggiore crescita economica degli ultimi anni in America Latina e nella crescita esponenziale delle riserve internazionali del Paese, permettendo di avere più risorse destinate ad investimenti pubblici per intraprendere un radicale miglioramento della qualità di vita dei boliviani.
Grazie a queste risorse, il governo ha ridotto la povertà estrema dal 34% al 15%, organizzato e messo in rete oltre 3.000 centri di salute pubblica (anche nelle regioni più remote), ha ampliato l’accesso all’acqua potabile all’85% della popolazione, migliorato strade e trasporti, incrementato la rete di gas a domicilio, ha consegnato titoli di proprietà della terra a più di un milione e mezzo di contadini, ha dato vita a programmi di trasferimento diretto universale come Renta Dignidad o Bono Juancito Pinto, ha destinato circa il 14% del bilancio per scopi educativi, costruito migliaia di alloggi sociali ed incrementato i salari, ha riconosciuto i diritti della “madre terra”, ha lottato contro la corruzione.
Fatti concreti che parlano da soli, nel silenzio complice dei latifondi mediatici del pianeta.
Ma al di là degli aspetti materiali, i settori popolari storicamente esclusi (in gran parte popoli originari), hanno riscattato la loro dignità e il protagonismo nella sfera politica, economica, e sociale. Forse è questo che ferisce di più i settori dell’oligarchia, delle multinazionali e di alcuni settori del ceto medio.
I gruppi di potere che oggi si oppongono, sono gli stessi protagonisti del tentato golpe della “media-luna” del 2008. Guidati dagli Stati Uniti e incoraggiati dalla contro-offensiva imperialista, protestano contro la presunta mancanza di rispetto della volontà popolare, affermano vi sia una “dittatura” e una “corruzione generalizzata”. Un copione già visto in America Latina, ma non per questo meno efficace.
Il PRC-SE esprime la sua condanna dei recenti sanguinosi attentati e di qualsiasi iniziativa strumentale atta a destabilizzare il Paese, e fa appello ad appoggiare il processo di trasformazione che ha portato stabilità dopo decenni di tumultuosa e golpista storia boliviana.
http://www.controlacrisi.org/notizia/Politica/2018/2/21/50847-bolivia-con-evo-de-nuevo/