FRANCESCO CECCHINI
Rodrigo Londoño,Timoshenko, guerrigliero.
Il partito FARC (Fuerza Alternativa Revolucionaria del Común) che ha come origine le FARC-EP ( Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia – Ejército del Pueblo) ha annunciato, l’8 marzo, la decisione di ritirare la candidatura alle elezioni presidenziali che si terranno il 27 maggio. Le ragioni sono l’assenza di garanzie elettorali e lo stato di salute di Timochenko. In una conferenza stampa Iván Márquez, del consiglio politico nazionale delle FARC, erano presenti altri dirigenti, ha elencato le minacce politiche e la violenza che hanno colpito e colpiscono la campagna presidenziale e menzionato i problemi cardiaci del candidato Rodrigo Londoño, Timochenko, ora ricoverato in ospedale. Gli attacchi violenti a Timoschenko sono stati diversi e tutti istigati dal Centro Democratico dell’ex presidente Uribe. Márquez ha sottolineato che FARC è disposta “dialogare con tutti i settori politici al fine di costruire ponti per realizzare la prospettiva di una grande convergenza nazionale”. E’ facile però prevedere che i voti di FARC convergeranno sul candidato presidente Petro, l’ex guerrigliero disposto a favorire il processo di pace in Colombia, secondo l’accordo dell’Avana. Riferendosi alle elezioni per il parlamento e il senato del prossimo 10 marzo ha invitato i colombiani a votare il simbolo di FARC, una rosa rossa, affinché ci sia una forte presenza nelle istituzioni di persone impegnate per la pace e la giustizia sociale. Inoltre ha denunciato che il parlamento ha impedito la realizzazione di “una riforma politico-elettorale del regime clientelista, corrotto e mafioso che governa il paese, a cui è stato aggiunto il rifiuto di approvare le 16 circoscrizioni speciali di pace.” Ha concluso informando che dalla firma dell’Accordo Finale più di 50 ex guerriglieri, o famigliari di questi, e più di 250 leader sociali sono stati assassinati. Inoltre in prigione vi sono ancora 600 ex guerriglieri, ora militanti di FARC, non favoriti dalla legge dell’amnestia.