Traduzione dell’articolo di Miles Kampf-Lassin pubblicato su In These Times con il titolo “The Denver Democratic Party Platform Now Has an Anti-Capitalist Plank, Thanks to Socialists” (28 marzo 2018).
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Per avere un’idea di quanto si sia spostato a sinistra il suo asse politico dalla candidatura di Bernie Sanders alle presidenziali del 2016, basti pensare che sabato il partito Democratico di Denver ha ufficialmente inserito un punto programmatico anti-capitalista nella sua piattaforma politica.
La mossa è partita dai membri della sezione di Denver dei Socialisti democratici d’America(DSA) che hanno fatto richiesta ai delegati dell’assemblea democratica della contea di Denver di votare un emendamento alla piattaforma politica ufficiale del partito. Ossia:
“Crediamo che l’economia dovrebbe essere posseduta e controllata democraticamente per servire i bisogni dei molti e non aiutare i profitti dei pochi”.
Il 24 marzo, l’emendamento è passato con un sostegno travolgente e adesso sarà incluso nel preambolo della piattaforma politica del partito Democratico di Denver. Il presidente dei Socialisti democratici d’America di Denver, Kristofer Dubbels, racconta a In These Times che inizialmente c’è stata un’aperta opposizione alla proposta, incluso un certo numero di delegati che gli hanno detto che “non passerà mai”. Quando è giunto il momento di votare, tuttavia, dei circa 1.000 delegati presenti, quasi il 90% ha votato a favore.
All’inizio del mese, 15 membri dei DSA di Denver sono stati eletti come delegati durante il caucus del partito Democratico di Denver, promettendo di portare nuove energie al partito e aiutare a coinvolgere maggiormente i giovani (quasi tutti i nuovi delegati sono under 30). Erano sorpresi dalla poca resistenza incontrata e da quanto fosse aperto il partito locale all’idea di coinvolgere un gruppo di socialisti.
Una volta eletti, i delegati dei DSA si sono dedicati a emendare la piattaforma politica del partito affinché riflettesse una visione politica più radicale. Dubbels afferma che i membri hanno discusso varie proposte su questioni che vanno dal wifi municipale al movimento Boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) contro Israele. Alla fine, spiega Dubbels, hanno deciso di portare avanti “qualcosa sulla falsa riga della Clausola IV originale della costituzione del partito laburista britannico, che difendeva esplicitamente la proprietà collettiva dei mezzi di produzione”.
La clausola era stata originariamente scritta nel 1917 dal socialista britannico e co-fondatore della London School of Economics, Sidney Webb, […] adottata dal Labour nel 1918 nella sua costituzione ufficiale […] e rimasta lì finché Tony Blair e il suo New Labour centrista ne supervisionarono la rimozione nel 1995, in modo da rendere il partito più appetibile per la “middle England”.
In contemporanea, negli Stati Uniti, Bill Clinton e i New Democrats cercarono di riallineare il partito Democratico con il centro-destra, portando avanti “riforme” del welfare e sregolando l’industria finanziaria.
Oggi, con Jeremy Corbyn come leader del Labour, sta avanzando una campagna per reinserire la Clausola IV, e Corbyn ha fatto capire di essere aperto a introdurre riferimenti alla promozione degli investimenti pubblici e alla necessità di avere il controllo su certe industrie. Il manifesto del partito del 2017, intanto, include una proposta in merito alla proprietà pubblica del settore ferroviario, energetico e postale, assieme a una marea di punti sulla ridistribuzione del reddito, il diritto alla casa, l’assistenza sociale.
Oltreoceano, negli ultimi due anni, i militanti, dalla California al Massachusetts, hanno emendato le piattaforme politiche locali del partito Democratico per includere richiami a varie proposte progressiste […].
L’inclusione del riferimento al controllo democratico dell’economica nella piattaforma politica del partito Democratico di Denver spicca come lo sviluppo più radicale a oggi nei crescenti sforzi per spostare le posizioni dei partiti Democratici locali sempre più a sinistra. E questo traguardo riflette il potere, in aumento, dei socialisti di cambiare l’indirizzo di quei partiti. […]
Un recente paper di Thomas Piketty […] spiega che la strategia di trasformare il partito Democratico spostandolo a sinistra è “una strategia elettorale davvero vincente che può contribuire a riavvicinare gli elettori disaffezionati della classe lavoratrice e quelli meno istruiti, che al momento magari non votano per nulla o si identificano con il populismo di destra”, come scrive Keith A. Spencer.
Mentre la piattaforma di Denver non è vincolante e Dubbels è conscio che l’emendamento sia “molto più a sinistra di ogni singolo eletto Democratico attualmente in carica” della città, dice anche che così è stata piantata una bandiera nel fianco sinistro del partito e questo prova che le idee socialiste “hanno già una loro popolarità nella base”.
Kaitlin Peterson, membro dei DSA di Denver e una dei nuovi delegati dell’assemblea Democratica della contea, dice che il passaggio di un emendamento socialista “mostra che il successo di Bernie Sanders e del suo messaggio non è stato un colpo di fortuna. Le persone vogliono sinceramente un’economia sotto un maggiore controllo democratico e sono consapevoli che molte delle ingiustizie sociali che vediamo oggi sono causate dal potere che viene dato alle imprese nell’attuale sistema politico. L’establishment del partito Democratico deve prendere atto di questo se vuole sopravvivere”.
Dopo il voto del 24 marzo, tutti i 15 membri dei DSA di Denver si sono iscritti come delegati all’assemblea statale del partito Democratico del Colorado, dove, a un incontro del prossimo 14 aprile, sperano di riuscire a introdurre l’emendamento anche nella piattaforma politica statale.
E, secondo Dubbels, il gruppo “continuerà il nostro impegno sia per coinvolgere persone con posizioni radicali nel partito Democratico che per portare a sinistra tutti quelli che ne fanno già parte. Un sacco di persone sono già d’accordo con noi e hanno solo bisogno di sentirsi dire che non sono da sole”.