di Nia GUAITA

Siria: perché, purtroppo, vedo lontana la pace e temo invece un’escalation del conflitto.

Gli sviluppi degli ultimi giorni, hanno visto l’esercito siriano porre fine alla presenza terroristica nella Ghouta orientale e questo, nonostante le campagne di disinformazione da parte dei media negli Stati Uniti e in Europa.

Ma hanno visto anche una pericolosa escalation delle tensioni tra la Russia da un lato e gli Stati Uniti e l’Europa dall’altro.

Tensioni di non facile soluzione perché vi sono troppe divergenze tra gli obiettivi strategici della Russia e dell’Iran, da un lato, degli Stati Uniti dall’altro e della Turchia dall’altro ancora (la Turchia, membro della NATO, sta implementando lo stesso progetto americano in Siria, sostenendo gruppi armati terroristici come Ahrar al-Sham e altre entità collegate ad Al Qaeda).

Da considerare inoltre che la guerra in Siria, riflette il conflitto regionale e internazionale e le differenze nei progetti e negli interessi delle grandi potenze; qualsiasi soluzione pacifica, richiederebbe almeno un consenso russo-americano ma tale accordo non è al momento prevedibile.
Al contrario, la situazione esistente soprattutto con la grave escalation degli ultimi tempi, potrebbe portare a un’esplosione incontrollabile nella regione e non solo.

Per quanto riguarda l’Europa infine, l’Unione europea non è una forza politica indipendente ma sensibile alle politiche statunitensi e il suo ruolo è legato al ruolo americano.

Washington sa che la vittoria della Siria e dei suoi alleati in questa guerra porterà ad un declino della sua influenza in Medio Oriente a spese della crescente forza e influenza della Russia che potrebbe ridisegnare la mappa geopolitica nella regione, ponendo fine all’egemonia americana.

Il presidente Trump ha annunciato pochi giorni fa che gli Stati Uniti intendevano ritirare le proprie forze dalla Siria, ma la dichiarazione non riflette la realtà poiché gli Stati Uniti stanno rafforzando invece le proprie forze nella base di Al-Tanf.

Il popolo siriano spera che l’esercito siriano e i suoi alleati siano in grado di liberare completamente il territorio del Paese dal terrorismo e dall’occupazione, porre fine alle sofferenze umanitarie causate dalla guerra e iniziare la ricostruzione.

Tuttavia, il peggioramento delle lotte regionali e internazionali indica che il raggiungimento di una soluzione pacifica, richiede un accordo regionale e internazionale e un equilibrio tra i poteri geopolitici, molto lontani dall’essere raggiunti.

http://www.movimentoesseresinistra.it/blog-movimento/autori/autori-vari-autori/2018/04/10/escalation-del-conflitto-in-siria-e-quasi-guerra/

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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