E’ passato oltre un mese dalle elezioni politiche, ma ancora non c’è nessuna prospettiva concreta per la formazione del nuovo Governo

Le dichiarazioni fatte dai leader dei partiti dopo le elezioni del 4 marzo scorso sono contraddittorie e non sono utili alla formazione di una maggioranza parlamentare. Le formazioni politiche che hanno ottenuto i maggiori consensi, M5s e Centrodestra, non hanno i voti necessari per governare da sole, pertanto una mediazione politica e programmatica è inevitabile. Invece quello a cui stiamo assistendo sembra un dialogo tra sordi. IL M5s non vuole fare un inciucio con Silvio Berlusconi, la Lega non vuole fare accordi con Matteo Renzi che nonostante si sia dimesso da segretario continua a condizionare la linea politica del Pd, mentre i forzisti non sono disponibili ad un governo a guida grillina.

Intanto, Luigi Di Maio, leader del partito che ha ottenuto i maggiori consensi elettorali, ribadisce in ogni intervista che non può essere che lui il presidente del Consiglio del prossimo governo. Matteo Salvini è disponibile a rinunciare alla premiership, ma non a rompere l’unità del Centrodestra. Il Pd renziano non intende dialogare con i populisti, vale a dire con il M5s e la Lega e che, pertanto, resterà all’opposizione.

Stando così le cose e se nei prossimi giorni nessuna forza politica farà un passo indietro la formazione di un governo sarà impossibile. Il successo elettorale grillino e leghista potrebbe trasformarsi in una vittoria di Pirro.

In attesa che si trovi una soluzione i mercati finanziari stanno alla finestra, ma il tempo a disposizione dei partiti sta per scadere. La soluzione? Un inciucio M5s e Centrodestra a guida leghista rimane l’ipotesi più probabile. L’alternativa è un ritorno alle elezioni con un governo del Presidente, sempreché il Pd, liberatosi dall’influenza renziana, non torni a fare il salvatore della Patria rendendosi cioè disponibile a sostenere l’ennesimo governo di unità nazionale.

Nel frattempo, mentre assistiamo a questa ridicola sceneggiata, i lavoratori precari continuano a vivere nell’incertezza del futuro, i disoccupati restano in attesa di un’occupazione, i pensionati al minimo non hanno neanche i soldi per pagare i ticket sanitari ed i poveri continuano a sopravvivere con le elemosine di Stato.

REDNEWS

Di Giovanni Pulvino (REDNEWS)

Insegno Scienze giuridiche ed economiche dal 1993. Dopo tanti anni di supplenze sono passato di ruolo nel novembre del 2015. In quel periodo il portale web di Tiscali dava agli utenti la possibilità di esprimersi tramite le ‘Socialnews’. Ed è cosi che nel luglio del 2012 ho iniziato a scrivere articoli raccontando le vicende dei precari storici della scuola. Per un anno ho collaborato anche con ComUnità del portale Unità.it. Successivamente, per integrare e proseguire quell’esperienza durata oltre 3 anni, ho creato REDNEWS (28 giugno 2015), un ‘blog di cronaca, informazioni e opinioni dal profondo Sud’. Il mio scopo era ed è quello di dare voce a chi è escluso dalla società, in particolare i disoccupati, i precari, i pensionati al minimo. Nello stesso tempo intendo esprimere il punto di vista di chi vive nel Meridione, terra che è regolarmente esclusa oltreché dal benessere economico anche dai circuiti d’informazione nazionali. La linea editoriale del blog può essere riassunta con le parole scritte nel IV secolo a.C. dal poeta e drammaturgo greco Sofocle: ‘L’opera umana più bella è di essere utile al prossimo’.

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