Di Hakim Young

 

I leader politici e del mondo degli affari hanno raffinato l’arte e la scienza di mentire sull’economia. Dai loro appartamenti, dalle loro limousine guidata dagli autisti, dai jet e yacht privati, non si preoccupano troppo del fatto che l’economia funzioni per tutti, tranne che nei discorsi e nelle elezioni. Mentre mangiano avidamente, durante la loro successiva esperienza gastronomica, sanno che è più facile e più vantaggioso mummificare la paralisi della disuguaglianza spettacolare.

Quanto esageratamente e matematicamente ingiusta è questa disuguaglianza? Nel 2017 l’Oxfam ha calcolato che gli otto individui più ricchi del mondo avevano tanta ricchezza quanta la metà più povera del mondo.

Bastano soltanto semplici calcoli per non farci ingannare dai sotterfugi finanziari che gli adulti adottano come il modo di vestire elegante. L’11 aprile 2018 David Daniel Olfield che è il principale economista della Banca di Sviluppo dell’Asia Centrale e Occidentale, ha detto questo circa l’economia dell’Afghanistan: …la vostra economia

sta crescendo troppo lentamente; se avete una crescita del 2% che avete avuto in alcuni anni, e la crescita della vostra popolazione è del 3% o maggiore, non potete tenere la gente fuori dalla povertà.”

I bambini afgani che contribuiscono a sopportare l‘impatto di questa povertà, comprendono la complicità di tutti in questa   del Prodotto Interno Lordo (PIL), non con i numeri, ma attraverso la fatica quotidiana e la coscienza universale.

Un rapporto dell’aprile 2018 scritto dalla Commissione per i Diritti Umani in Afghanistan, dimostra che su 1,2 bambini lavoratori nel paese, il 16% è soggetto a qualche forma di abuso, di cui il 43% è violenza fisica.

In questo contesto, è rivoluzionaria l’istruzione e la comprensione nella  La scuola senza confini per i bambini di strada a Kabul che ha messo in grado Habib di testimoniare: “Prima di questa scuola, non avevo nessuna particolare speranza nella vita. La mia speranza erano i soldi. Volevo diventare l’umo più ricco del mondo. Sto gradualmente perdendo il desiderio del denaro. Da quando comprendo la nonviolenza e che cosa questa significa, il mio interesse per il denaro è diminuito.”

La missione della  Scuola senza confini per i bambini di strada è di condividere il pensiero creativo e critico e le abilità di apprendimento con 100 ragazzi di strada afgani, in modo che possano interessarsi alla Madre Natura, alla famiglia umana e a tutto ciò che esiste nella vita; possono così diventare studenti e persone che praticano la nonviolenza.

La scuola è stata istituita il 21 marzo 2015 e iscrive 100 bambini di strada e bambini vulnerabili per un periodo di tre anni, durante i quali studiano la lingua Dari, Matematica e hanno lezioni di nonviolenza. Hanno anche la possibilità di acquisire   delle capacità per diventare sarti/sarte, idraulici o elettricisti.

Per aiutare le famiglie degli studenti nelle loro necessità fondamentali, a ogni studente viene dato un pacco regalo  mensile di riso, olio, fagioli, lenticchie e ceci.

Il primo “scaglione” dei ragazzi di strada che hanno frequentato 3 anni di scuola, si sono diplomati di recente, nel marzo 2018, e 100 nuovi ragazzi di strada e ragazzi vulnerabili si sono iscritti per i prossimi tre anni (fino al 2021). La scuola ha 14 insegnanti volontari che sono coordinati da personale a salario minimo dei Volontari Afgani per la Pace.

La rivoluzione di cui abbiamo bisogno per salvarci è quella di capire la falsità non soltanto delle notizie di oggi, ma la falsità degli odierni sistemi monetari. Il denaro che abbiamo fabbricato sta uccidendo il genere umano e anche la Madre Terra.

La difficile storia di Habib non è atipica. Dopo che il padre di Habib era stato ucciso in un attentato suicida on una bomba, 7 anni fa, Habib ha cominciato a lavorare nelle strade per contribuire a fare quadrare i conti. Per una minuscola tariffa, con una bilancia dimostrava alle persone di passaggio come erano obesi o sottonutriti. Da allora ha affrontato vari gravi traumi personali, compresa una ‘fuga’ da estremisti che lo volevano reclutare nei loro ranghi di militanti. Ora, quotidianamente, attraverso i rapporti con i Volontari Afgani per la Pace, Habib sta guarendo gradualmente, piangendo, dubitando, immaginando, pensando e osando vivere di nuovo, verso uno scopo e un significato di emancipazione.

Chiaramente il sistema economico corrotto, delle grosse aziende e militarizzato, non è designato a offrire a nessuno una buona occasione di vivere decentemente. Invece promuove tutto come al solito, facendo lottare le persone come Habib per avere dei ‘rimasugli capitalisti’. Mentre, fin dal 2001,  gli Stati Uniti hanno speso 32 dollari all’ora per fare le guerre in tutto il mondo, compreso l’Afghanistan, l’esperienza economica quotidiana degli Afgani comuni, è fatta di lavoro sodo e di schiavitù.

Zakia, una nuova insegnante volontaria per i ragazzi di strada e studentessa universitaria dl secondo anno di sociologia all’Università di Kabul, ha narrato la tragedia famigliare quasi incredibile dei suoi parenti: “Nei 5 anni passati, la mia vasta famiglia di parenti stretti e lontani, ha perduto 46 membri in questa guerra che peggiora. Erano soldati e poliziotti. Nessuno di loro voleva rischiare di essere ucciso, ma, semplicemente, non c’erano altri lavori. Mia madre ha così tanto dolore dentro di sé,  che è sempre ammalata.”

Il sostegno e le proteste non bastano.

In questi tempi di rubacchiamenti, i gruppi per la giustizia ambientale e globale e per la pace hanno bisogno di mettere insieme le loro energie e di dare ad Habib, ai giovani afgani e ai miliardi di persone in tutto il mondo strade alternative per l’istruzione e il lavoro.

I bambini e i giovani afgani hanno bisogno di ‘nuove’ scuole e università e anche di ‘nuovi’ lavori e mezzi di sostentamento. Hanno necessità di un’occasione di  sopravvivenza per imparare e vivere e come ‘nuovi’ esseri umani.

Se contiamo sul ‘fato’ che queste ‘nuove’ scuole e ‘nuovi mezzi di sostentamento salteranno fuori improvvisamente dai governi spinti dalla guerra e dai loro macchinari, stiamo fantasticando. Continueremo ad assistere alla migrazione, all’asservimento e alla  scomparsa di molti altri esseri umani.

Perché no riusciamo a sentire quello che i ragazzi di strada e i giovani afgani ci stanno dicendo? Non ci sono posti che intenzionalmente insegnano loro l’affermarsi nella vita, la conoscenza e le abilità non violente. Ci sono pochissimi lavori con un salario minimo che sia di supporto alla vita.

Non è che i bambini e i giovani afgani o intere generazioni non desiderino scegliere la pace.

Non ci sono scelte.

Il Dottor Hakim Young è un medico di Singapore che ha fondato e ora guida il lavoro dei Volontari Afgani per la Pace. Il loro sito è: www.ourjourneytosmile.com

Nella foto: Kabul oggi.

Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Fonte: https://zcomm.org/znetarticle/where-on-earth-is-the-just-economy

Originale: non indicato

Traduzione di Maria Chiara Starace

Traduzione © 2018 ZNET Italy – Licenza Creative Commons  CC BY NC-SA 3.0

 

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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