Non capita spesso che i marxisti si vedano dar ragione da rappresentanti dell’altissima borghesia, ma a volte accade. E la circostanza diventa davvero clamorosa se si pensa che “il borghese” in questione è addirittura il governatore della Banca d’Inghilterra, la più antica banca centrale del mondo capitalistico.
Ancora più importante, ci sembra, è il tema su cui il governatore Mark Carney ci dà ragione:l’evoluzione della tecnologia orientata ad automatizzare la produzione porterà certamente a una disoccupazione di massa di proporzioni mai viste prima. Con inevitabili tensioni sociali che – nientepopodimeno – potrebbe restituire “centralità al marxismo”.
L’espressione è ambivalente, perché appare ovvio che il governatore inglese identifichi Marx con “i comunisti”, ovvero un’impostazione scientifica bicentenaria con un movimento politico reale, a prima vista quasi inesistente, ma potenzialmente sovversivo dell’ordine esistente.
Ma anche sul piano strettamente scientifico, Carney avverte la crisi ormai palese del “pensiero unico” neoliberista e l’assenza di alternative scientifiche (e politiche, in senso lato) interne alla logica liberale, com’è stato per quasi mezzo secolo il keynesismo.
Un raggio di sole per quanti continuano a battersi per orientare la crisi del capitalismo verso esiti non catastrofici – “la comune rovina delle classi in lotta” – tipo una terza guerra mondiale tra più potenze nucleari.
continua…