Comunicato del Partito Comunista di Ucraina
da solidnet.org
Traduzione dal russo di Mauro Gemma
Il 23 aprile, in base alla denuncia del capo dell’organizzazione locale di Korostyshiv del partito “Svoboda” (fondato come Partito Nazional-Socialista di Ucraina, vale a dire il partito nazista) si è proceduto alla perquisizione dei locali dell’organizzazione regionale di Zhitomir del Partito Comunista di Ucraina.
Durante la perquisizione, come testimonia l’inventario di ciò che è stato sequestrato, in qualità di prova delle attività illecite evidenziate nei documenti, sono stati messe sotto accusa le cartoline in omaggio all’anniversario del giorno della Vittoria in cui compaiono i simboli dell’URSS (certo non i simboli della Germania di Hitler, onorata dai “guerrieri” della “SS Galichina” e dai membri del partito di Tyagnibok e Parubii).
Sono inclusi nel materiale “illegale”, di cui la “mano leggera” dei servizi di sicurezza (SBU) chiede la rimozione, anche i volantini intitolati “Lunga vita al Primo Maggio-Giornata della solidarietà dei lavoratori”. Per chi non ne fosse al corrente, per la prima volta il giorno della solidarietà internazionale dei lavoratori venne celebrato nel 1890 nell’Austria-Ungheria, in Belgio, Germania, Danimarca, Spagna, Italia, Stati Uniti, Norvegia, Francia, Svezia e in alcuni altri paesi. Oggi è celebrato in 142 paesi del mondo.
Secondo i servizi di sicurezza costituisce un’enorme minaccia alla sicurezza dell’Ucraina anche il volantino sequestrato al comitato regionale comunista di Zhitomir “Vogliamo la pace, il lavoro e il salario!”. Il regime degli Oprichniki, evidentemente confonde gli interessi dello Stato con gli interessi degli oligarchi.
Pensiamo che le recenti azioni del presidente Poroshenko violino gravemente la Costituzione e mirino persino a fomentare una guerra religiosa in Ucraina (Il presidente ucraino Pietro Poroshenko, che già aveva ribadito in più occasioni che l’Ucraina deve avere la propria Chiesa nazionale, ha sollecitato un progetto politico che coinvolge l’intera Chiesa Ortodossa. Rivolgendosi al Patriarca di Costantinopoli, e senza suggerimenti di alcun rappresentante del clero locale, egli ha chiesto l’autocefalia della Chiesa in Ucraina, che secondo lui dovrebbe comprendere sia gli ortodossi autonomi di Kiev, sia quelli legati a Mosca. Le posizioni di Poroshenko hanno suscitato forti proteste da parte dei fedeli legati alla Chiesa ortodossa russa. In pratica,il capo dello Stato ucraino chiede la loro completa separazione dal Patriarcato di Mosca. NdT).
Il Partito Comunista di Ucraina esprime la più energica protesta contro il comportamento arbitrario delle autorità e l’utilizzo dei servizi di sicurezza come gendarmeria politica per eliminare e perseguitare i dissidenti, distruggere la libertà di parola e dell’espressione di una diversa concezione del mondo. Le informazioni a riguardo dell’accaduto saranno da noi inviate alle organizzazioni internazionali, in primo luogo al Commissario delle Nazioni Unite per i diritti dell’uomo. Ricordiamo che i paesi che hanno votato nel 2018 contro la risoluzione dell’ONU, che condanna la glorificazione del nazismo e del fascismo, ci sono solo due paesi: gli Stati Uniti e il suo “protettorato d’oltremare”, l’Ucraina (l’Italia si è vergognosamente astenuta, NdT).
Ufficio stampa del Partito Comunista di Ucraina