Francesco Cecchini

CARTA D’IDENTITA’.

Autore: Karl Marx

Titolo: Lettres d’Alger et de la Côte d’Azur

Traduttore e presentatore: Gilbert Badia, storico e germanista, specialista dello spartachismo e di Rosa Luxemburg. Autore di una storia della Germania

Editore: Le Temps des Cerises

Anno: 1996

Pagine: 142

Prezzo:  Il libro può essere acquistato da Amazon.

INTRODUZIONE.

Nelle Lettres d’Alger et de la Côte d’Azur, indirizzate ai propri famigliari e a Engels, Karl Marx descrive i suoi soggiorni ad Algeri e nel sud della Francia. Il  merito di averle tradotte in francese e proposte ai lettori nelle edizioni  Le Temps des Cerises va a Gilbert Badia. Va comunque ricordato il lavoro di. Marlene Vesper, Marx in  Algier,il più completo sui giorni trascorsi Algeri. Vesper parla e pubblica un ritratto di una giovane ragazza tedesca rimasta senza nome, che Marx conosce è con la quale visita luoghi, la Casbah e altri. Cosa strana, la giovane dopo averlo conosciuto si impiega come istitutrice nella casa del console prussiano in Algeria, Dr. Frӧbe. Karl Marx non parla di questo incontro nelle Lettres d’Alger et de la Côte d’Azur.

Tredici mesi prima della morte, Karl Marx abbandona, per la prima e l’ultima volta, l’Europa. Da Marsiglia, Karl Marx va in Algeria all’inizio del 1882, vi rimane per quasi tre mesi, torna in Francia il 4 maggio 1882 e trascorre un mese sulla Costa Azzurra. La maggior parte dei suoi biografi dedicano poca attenzione a questo periodo della vita di Marx. Poche righe. A volte non ne parlano nemmeno. Eppure, in un momento in cui l’interesse per Marx e il marxismo rinasce  nel mondo, questi quattro mesi di vita dell’autore del Capitale meritano di essere esaminati attentamente. Perché se ci non ci sono significativi apporti alla teoria marxista, anche se sembra che abbia messo in valigia una copia del Libro uno del Capitale in vista di una terza edizione,  ci dicono molto su Karl Marx uomo. Le ragioni del soggiorno ad Algeri non sono politiche o di studio sul campo del colonialismo francese, ma di salute, Marx soffre di bronchite e di pleurite. Le malattie polmonari arrivano dopo il ritorno a Londra da Parigi, dove assieme alla moglie Jenny von Westphalen  aveva visitato ad Argenteuil, nella banlieu di Parigi la figlia Jenny Longuet. A Londra le condizioni fisiche sono molto critiche, tanto da impedirgli di assistere ai funerali della moglie morta, per un cancro al fegato, il 2 dicembre 1881. Il medico inglese, Bryan Donkin, che lo ha in cura pensa che la dolcezza del clima algeriino può aiutare Marx a guarire. Tra l’altro pensa a Biskra con il suo caldo secco più che ad Algeri. Va detto che, prima, un soggiorno di un paio di settimana sull’isola di Wight non aveva dato alcun risultato positivo.

ALGERI.

Marx s’imbarca a Marsiglia il 18 febbraio 1882 su un paquebot  à vapeur des Postes françaises, il Said. La traversata è pessima, fa freddo e il rumore dei motori non gli permette di dormire durante le due notti del viaggio. Dopo 34 ore arriva ad Algeri e anche lì il tempo non è buono. Lo sbarco dal Said avviene dove si trova ora la Pêcherie, vicino all’Ammiragliato. Sul molo lo aspetta il giudice Marie-Léopold Fermé, informato da Charles Longuet, genero di Karl Marx. Fermé lo accompagna al Grand Hôtel  d’Orient, vicino al porto, in Boulevard de la République, ora Boulevard Che Guevara, una magnifica passeggiata da dove la vista si stende sulla baia, le colline, le alte montagne dell’Atlas e del Djurja, ma il mattino del… non fa bel tempo. Dopo due notti abbandona il Grand Hôtel  d’Orient in centro città e si trasferisce alla pensione Victoria a Mustapha Supérieur, un’area poca edificata sulle colline d’Algeri. d’Alger pensione si trova a nord-est dell’attuale cathédrale du Sacré-Cœur in cima a  boulevard Bon Accueil, diventato poi boulevard  Saint-Saëns e ora boulevard Mohammed V. La pensione è economica, l’aria più pura e, innanzitutto, la vista magnifica. Gilbert Badia informa nella prefazione che la città, Algér la blanche, mezza ottomana e mezza francese, allora aveva 70.000 abitanti e Mustapha Supérieur 13.556, secondo il censimento del 1881. Algeri, quindi, poco popolata, ma bellissima. Marx in una lettera del primo marzo a Engels così descrive cosa vede dalla finestra della sua camera alla pensiona Vittoria: ” Qui la situazione è magnifica, davanti alla mia camera la baia che chiude il mediterraneo, il porto d’Algeri, delle ville disposte ad anfiteatro si arrampicano sulle colline; più lontano si vedono delle montagne, tra le altre le cime innevate dietro Matifou- Il mattino alle 8 non vi è niente di più incantevole che il panorama; l’aria, la vegetazione, meravigliosa mescolanza europea-africana…”  E più in là il 4 aprile 1882,  sempre a Engels: ” Non riesco mai a non contemplare il mare dalla mia galleria… incantato dal chiarore della baia sotto la luna.”           Karl Marx scrive la maggior parte delle lettere in tedesco, alcune in inglese, innanzitutto a Engels, a volte inserisce frasi in francese. Vi sono anche problemi di ortografia e grammatica che lo stesso Marx riconesce. Chiama Engels Fred, cara bambina la figlia Jenny, Cacadou la figlia Laure, Tussy la figlia Eleanor e si firma Old Nick o Moro. Oltre ai paesaggi e al clima, Algeri viveva il peggior inverno in dieci anni, racconta lo stato di salute, molte sono le cadute, e le cure. Marx viene pr eso in cura dal miglior medico d’Algeri che gli applica trattamenti che gli provocano “cloques sur le poitrine”, bolle, vesciche sul petto. Pur preso dalle cure mediche e dal paesaggio non vive in un limbo fuori del mondo. Sicuramente non arriva a studiare la propietà agraria collettiva in Algeria, ma si informa leggendo un giornale locale, Le Petit Colon Algérien, che trova ogni giorno alla pensione Vittoria, inoltre il giudice Fermè gli racconta e Marx lo riferisce a Engels delle ingiustizie del regime coloniale, torture e condanne a morte per ghigliottina, anche casi di furto. Il 28 aprile scrive a Engels: ” A causa del sole mi sono sbarazzato della barba da profeta e della capigliatura, siccome le mie figlie mi preferiscono con, mi sono fatto fografare da un fotografo algerino. Avrò le foto domenica 30 aprile. Vi invierò le copie da Marsiglia.”  Marx lascia Algeri il 2 maggio 1882, verso l’Europa e la fine della sua vita. Sul molo agitando il fazzoletto vi sono sicuramente l’amico Fermé, il dottor Stephann e, probabilmente, la giovane tedesca, ancora senza nome.

COSTA AZZURRA.

Il nome del piroscafo a vapore con il quale riattraversa il mediterraneo è Péluse. L’attraversata è burrascosa, freddo e vento. Marx sbarca a Marsiglia la mattina di giovedì 4 maggio, poi va a Nizza, a Montecarlo e infine a Cannes dove rimane un paio di giorni, prima di prendere il treno per Parigi, il 5 giugno. Negli alberghi dove alloggia trova tutti i giornali francesi e italiani e anche tedeschi ed inglesi, che informano di cosa accade in Europa, ma sono giorni di noia e con nessun incontro interessante. Lo stato di salute non è buono e il medico che a Montecarlo lo prende in cura, dr. Kunemann, gli consiglia di aspettare prima di raggiungere i climi parigini e londinesi. A Montecarlo la curiosità di Karl Marx si concentra sul Casino. Il suo interesse si fissa sul tavolo da gioco, base finanziaria dell’intera trinità: la politica, lo stato e il governo. Nella stanza dell’albergo, hotel de Russie, dove alloggia, prende appunti per nuovi saggi, lavori. In una nota è scritto Casino-Capitalismo.

CORRISPONDENZA E ALTRO.

Va detto che non vi è la certezza  che le lettere raccolte dall’editore Le Temps des Cerises siano tutte quelle scriite da Karl Marx in quei quattro mesi lontano dall’Europa, anzi. Lo stesso Gilbert Badia nell’introduzione afferma di aver pubblicato quelle disponibili. M.L. Benhassine, docente all’università di Algeri, in un saggio del 2012, Le sejour de Karl Marx a Alger, fa le seguenti considerazioni. Marlene Vesper nel suo lavoro Marx in Algier, ed. Pahal-Rugenstein, Bonn 1995, fa una lista delle lettere mancanti. Vanno consultate le opere complete di Marx ed Engels, Marx-Engels-Gesamtausgabe (MEGA). La seconda Marx-Engels-Gesamtausgabe (MEGA2), monumentale progetto in 114 volumi in corso di realizzazione da quasi quarant’anni e lungi dal completamento. Il dr Stephann che curò Marx era professore all’Università d’Algeri e forse esistono archivi medici dei pazienti di allora. Corre voce tra professori e intellettuali algerini circola la voce d’un incontro con un’importante personalità politica algerina di quei tempi, il Consigliere Generale Ben Rahal. Forse nella biblioteca Nazionale d’Algeri vi sono archivi di Ben Rahal e forse esistono tracce di quell’incontro. Aggiungo un paio di mie considerazioni su punti da chiarire. Il Console prussiano ad Algeri sa di Marx, e dove sono gli archivi di allora? magari presso l’ attuale Ambasciata tedesca. Magari in questi archivi si può trovare anche il nome della ragazza che Marx incontrò. Gli archivi del giornale che Marx leggeva ad Algeri, Le Petit Colon, ma anche altri che informarono della sua morte Solidarité, Akhabr, Vigie algerienne, Moniteur d’Algerie che informarono puntualmente della sua morte magari contengono notizie del suo soggiorno ad Algeri.

La lista delle lettere è la seguente.

Una lettera da Marsiglia il 17 febbraio 1882. 17 lettere da al Algeri dal 21 febbraio al  28 aprile 1882. 8 lettere dalla Costa Azzurra dal 6 maggio al 5 giugno 1882.

CONCLUSIONI.

A duecento anni dalla nascita di Karl Marx, che nacque a Treviri il 5 maggio 1818, le Lettres d’Alger et de la Côte d’Azur meriterebbero di essere tradotte e pubblicate in Italia, come ricordo dell’uomo che è stato. Fredrich Engels, quando muore, nel discorso di commiato dice:  “Il suo nome vivrà nei secoli e così la sua opera…Marx è stato soprattutto un rivoluzionario”. Le lettere a Engels e ai suoi famigliari rivelano la sua personalità, i suoi sentimenti, la sua grande curiosità.

 

Marx invia queste foto, oltre che a Engels, alle figlie. A Laura con questa dedica: ” To my dear Cacadou. Old Nick.”

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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