Ancora un morto sul lavoro all’Ilva di Taranto. Si tratta di Angelo Fuggiano, 28 anni, addetto della Ferplast, travolto da un cavo saltato nella fase di ancoraggio. Fim, Fiom, Uilm e Usb proclamano sciopero immediato. Camusso: non ci sono più parole capaci di descrivere la drammaticità della situazione.
Ancora una tragedia nel mondo del lavoro e ancora all’Ilva di Taranto. Un operaio della ditta in appalto di carpenterie metalliche Ferplast, Angelo Fuggiano, di 28 anni, è morto in seguito a un incidente avvenuto nel reparto Ima in una parte del porto gestita dal siderurgico. Secondo fonti sindacali, durante il cambio funi per la macchina scaricatrice Dm 6 un cavo sarebbe saltato nella fase di ancoraggio della parte finale travolgendo il lavoratore.
Le segreterie territoriale Fim, Fiom, Uilm e Usb di Taranto hanno proclamato immediatamente lo sciopero dei dipendenti diretti e dell’appalto dalle 11 di oggi 17 maggio fino a tutto il primo turno di domani. Nel corso degli ultimi mesi, dicono le organizzazioni sindacali, “sono stati proclamati tanti scioperi (ultimo il 30 aprile) per denunciare le condizioni di sicurezza carenti, generate anche da una serie di mancanze organizzative, assenza di investimenti e manutenzioni tante volte denunciati, e oggi c’è stato l’ennesimo inaccettabile episodio”.
Fim, Fiom, Uilm e Usb tarantine ritengono “non più rinviabile una seria discussione sull’intero sistema degli appalti”. La situazione è resa ancora più grave “dallo stallo della trattativa Ilva in cui uno dei punti delle nostre rivendicazioni è l’avvio di un vero e proprio codice degli appalti”. Contestualmente, i sindacati chiedono al prefetto Donato Cafagna “una celere convocazione per affrontare la grave e oramai non più sostenibile situazione” . Nel comunicato le organizzazioni sindacali ricordano “con forza le precarie condizioni in cui vivono i lavoratori delle aziende dell’appalto e dell’indotto Ilva, che, alle continue tensioni di precarietà, mancanza di stipendi, incertezza sul futuro, aggiungono anche minori condizioni di sicurezza”.
Duro anche il giudizio di Francesca Re David, segretaria generale della Fiom: “È inaccettabile quanto sta accadendo. I lavoratori metalmeccanici continuano a morire tutti i giorni. Ancora una volta è un giovane lavoratore di un’impresa di appalto che perde la vita a causa delle scarse procedure di sicurezza. L’Ilva ha la responsabilità di garantire la sicurezza di tutti i lavoratori e soprattutto di quelli che operano nelle imprese di manutenzione e di appalto. Per le giornate di oggi e domani i lavoratori di tutto il gruppo Ilva stanno decidendo iniziative di mobilitazione. A Taranto è già stato proclamato lo sciopero per oggi e domani“.
Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, scrive su twitter: “Angelo è morto. È morto lavorando. Non ho più parole capaci di raccontare la drammaticità della situazione. Serve un cambio di passo: politica e impresa si assumano responsabilità. Un abbraccio alla famiglia di Angelo, martire del lavoro”.
L’Ilva in una nota dichiara che “sono in corso da parte dell’azienda tutte le indagini per poter risalire alle cause dell’evento” ed esprime “profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia di Angelo Fuggiano e a tutti i suoi cari”.
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