Esiste un campionario di tonalità di rosa per il salmone di allevamento, distribuito dalla multinazionale olandese DSM

di Mirna Cortese

Il pesce è sempre considerato un alimento salutare, ma quando si tratta del salmone d’allevamento questa considerazione sembra molto lontana dalla verità. La sua produzione sarebbe un disastro sia per l’ambiente che per la salute umana, secondo l’attivista ambientalista norvegese Kurt Oddekalv.

Per Anne-Lise Birch Monsen, biologa presso l’Università di Bergen (Norvegia): “Non è raccomandabile alle donne incinte, ai bambini e agli adolescenti di mangiare salmone d’allevamento. La reazione per l’organismo è imprevedibile, tanto per quantità di tossine che contiene quanto nella forma in cui colpisce l’organismo di queste persone”. Bich Monsen ha anche dichiarato che i contaminanti riscontrati nel salmone d’allevamento potrebbero avere un effetto negativo sullo sviluppo del cervello e colpire altri sistemi come quello immunitario e metabolico.

Il problema sta nel fatto che il salmone venduto nei ristoranti o in pescheria è allevato in gabbie installate in mare ed è alimentato con prodotti speciali. I suoi simili che crescono nel proprio habitat che si nutrono di gamberi, piccoli crostacei e diverse specie di creature marine chiamate krill, tutti alimenti che contengono carotenoidi, sostanza che dona al pesce quel tipico colore rosa-arancione.

Ben diversa la sorte per i salmoni cresciuti in cattività, alimentati con mangimi che comprendono olio, impasto di piccoli pesci, amido di mais, grasso animale, lieviti, soia transgenica, un po’ di antibiotico e persino di tranquillanti per rendere al pesce più tollerabili le condizioni di sovraffollamento in cui cresce, stipato in grandi gabbie, all’ingrasso il più rapidamente possibile.

La dieta di cui sopra però conferisce al salmone un colore grigio molto diverso dal rosa naturale. Per ottenerlo l’impresa ittica aggiunge all’impasto capsule a base di una sostanza chiamata astaxantina ricca di carotene, la quale si accumula nei tessuti del pesce regalandogli un bel colore rosato.

Venga da dove venga, c’è da fare un’altra considerazione. Dietro il colore rosa dei salmoni d’allevamento c’è un prospero commercio, esiste addirittura un campionario di tonalità che ogni allevatore può scegliere, alterando così l’apparenza del salmone.

Il campionario di tonalità è stato creato dalla multinazionale farmaceutica Hoffman-LaRoche, rilevata nel 2002 dalla multinazionale olandese DSM che ora ne è distributrice.

Il campionario di rosa della DSM SalmoFan

L’integratore alimentare a base di astaxantina, che colora di rosa i salmoni d’allevamento, può rappresentare un 20 per cento in più sul costo finale del pesce. Ma come si dice, anche l’occhio vuole la sua parte.

L’ingannevole rosa del salmone d’allevamento

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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