‘È giusto che chi guadagna di più paghi meno tasse’. Questa è la dichiarazione fatta a ‘Radio anch’io’ dal nuovo ministro dell’Interno e vicepremier, Matteo Salvini
‘Se uno fattura di più e paga di più è chiaro che risparmia di più, reinveste di più, assume un operaio in più, acquista una macchina in più e crea lavoro in più. Non siamo in grado di moltiplicare pani e pesci. Ma l’assoluta intenzione è che tutti riescano ad avere qualche Lira(?) in più in tasca da spendere’. Questo è quanto ha dichiarato a ‘Radio anch’io’ il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Ed ancora: ‘E’ che le esportazioni vanno bene grazie ai nostri eroici imprenditori, che nonostante tutto e tutti tengono alto il made in Italy nel mondo, ma devono tornare a comprare anche gli italiani. E per farli tornare a comprare occorre che tornino a lavorare dignitosamente e che abbiano in tasca qualche Lira (?)’.
Con queste affermazioni il leader della Lega getta la maschera. I suoi propositi sono tipici di un partito di estrema Destra. Per Salvini ‘è giusto che chi guadagna di più paghi meno tasse‘. Alla faccia di chi continua a sostenere che le classi sociali non esistono più. Il Ministro, oltre ad evidenziare la sua idiosincrasia per l’Euro (‘qualche Lira’), dimostra di non conoscere le più elementari nozioni di Economia politica. La cosa non sorprende visto che in Italia questa disciplina, come quelle giuridiche, praticamente non si insegna. L’ignoranza su questi temi è generalizzata, nonostante l’importanza che essi hanno nella vita di tutti i giorni. Ecco questo potrebbe essere un motivo per il nuovo ministro della Pubblica Istruzione per introdurre l’insegnamento delle Scienze giuridiche ed Economiche in tutte le scuole italiane. Ma nel ‘contratto’ di governo e nel programma presentato dal presidente del Consiglio per ottenere la fiducia delle Camere non c’è nulla.
Il Ministro dell’interno confonde la propensione marginale al consumo con quella al risparmio e dimostra di non conosce il funzionamento delle principali teorie keynesiane. Il ‘Deficit spending’ elaborato dall’economista britannico quasi un secolo fa ha senso solo se ha come scopo quello di aumentare, con investimenti pubblici, i redditi delle classi sociali più povere (disoccupati e precari) e non aumentando i redditi dei benestanti. Tagliare le tasse ai milionari serve solo ad arricchirli di più e non c’è nessuna certezza che questo incremento si traduca in maggiori investimenti produttivi. Inoltre, la flat tax così concepita, accrescerebbe le disuguaglianze e le ingiustizie sociali che già oggi sono molto alte e che da sempre sono le principali cause delle crisi economiche e finanziarie. Ma, evidentemente, al leader leghista non interessa il benessere di tutti i cittadini, ma solo di una parte e soprattutto il suo scopo è quello di guadagnare qualche voto in più, in questo l’ex parlamentare europeo è capacissimo e non ha bisogno di fare ripassi sui libri di economia.
Fonte: raiplayradio.it
Mah, secondo me lo sa bene quello di cui parla, solo che in maniera non sospetta rappresenta gli interessi di una determinata classe.