Di Patrick Cockburn

 

Uno dei molti eserciti privati della Libia sta avanzando verso la città costiera di Derna, da lungo tempo sotto assedio, situata  tra Bengasi e il confine egiziano, mentre la violenza raggiunge livelli senza precedenti, secondo l’ONU.

Pesanti combattimenti sul terreno e vasta distruzione di case provocata da attacchi aerei e bombardamenti, sta   gravi  di acqua, cibo, medicine ed elettricità.

L’assalto a Derna che ha una popolazione di 125.000 abitanti, compiuto dalle forze del  Generale Khalifa Haftar, traditore,  note come Esercito Nazionale Libico (LNA – Libyan National Army), è l’episodio più recente nella guerra intestina che ha fatto a pezzi la  Libia fin dalla  deposizione di Muammar Gheddafi nel 2011.

Un portavoce dell’LNA, martedì ha detto che le loro forze avevano catturato il 75%

della città di Derna.

Il Generale Haftar è uno dei più potenti dei molti protagonisti in Libia e controlla la maggior parte dell’est del paese, dopo aver preso il controllo di Bengasi l’anno scorso. Con due diversi governi con base rispettivamente a Tripoli  e a Tobruk, ognuno con autorità traballante, è improbabile che qualsiasi protagonista individuale in Libia possa ottenere una vittoria decisiva.

I residenti di Derna dicono che i combattenti dell’LNA stanno arrestando la gente locale nelle loro case a i posti di blocco. Le fotografie mostrano veicoli militari che avanzano lungo strade vuote, di fianco a edifici incendiati.

In un discorso presentato sulle pagine dei social media dell’LNA, il Generale Haftar dice che “l’ora della vittoria si avvicina così come l’annuncio che la città di Derna è libera dal terrorismo”.

La Missione di Supporto dell’ONU in Libia, UNSIMIL (UN Support Mission in Lybia), ha spinto alla moderazione da tutte le parti e ha chiesto loro di assicurare “accesso umanitario senza ostacoli e di facilitare l’uscita sicura dei civili che desiderano lasciare la città”.

Anche se Derna è stata genericamente assediata fin dal luglio 2017, i combattimenti si sono intensificati all’improvviso il 16 maggio quando la LNA ha iniziato il suo attacco alle Forze di protezione di Derna, cioè un’alleanza di Islamisti e di combattenti  anti-Haftar. L’Egitto, che appoggia il Generale Haftar, ha anche lanciato attacchi aerei sulla città.

L’intensificarsi dei combattimenti ha fatto passare in secondo piano un incontro a Parigi della settimana scorsa, organizzato dal Presidente Emmanuel Macron che ha cercato di ripristinare la pace e di organizzare le elezioni parlamentari per dicembre.

Ci sono, però, forti dubbi che elezioni importanti potrebbero tenersi in Libia, dato che il potere è così frammentato ed è principalmente nelle mani di leader locali la cui influenza è basata su una singola città o tribù o su un misto delle due.

Derna è soltanto uno dei luoghi in Libia dove le fazioni rivali si sono combattute a vicenda il mese scorso.

I numeri di vittime civili in maggio calcolate dall’UNSMIL in Libia, mostrano 101 morti e feriti in tutte le parti del paese durante quel mese, senza contare i combattenti. Tra le vittime ci sono 12 uomini e una donna uccisi a Tripoli il 2 maggio, quando

l’Isis ha lanciato un attacco con armi ed esplosivi contro l’Alto Comitato Nazionale Elettorale.

Nella città nell’oasi di Sabha, a 645 chilometri a sud della capitale, il combattimento tra l’Awlad Suleiman e le forze tribali di Tebu, ha ucciso almeno 10 civili che sono caduti vittime del fuoco dei cecchini o dei mortai diretto alle zone densamente popolate della città

A Bengasi, presa dall’LNA dopo un prolungato combattimento che è durato dal 2014 al 2017 e che ha lasciato in rovine una gran parte della città, le violenze continuano. Il 24 maggio una bomba posta in un veicolo, ha ucciso 11 persone tra le quali una neonata, durante un attacco di cui nessuno ha rivendicato  ma che ha gli elementi caratteristici  di un’operazione del genere di quelle compiute  dall’Isis o da al-Qaida.

Lo stesso giorno, a Bani Walid, a sud di Tripoli, circa 200 eritrei, etiopi e somali, sono fuggiti dai trafficanti di esseri umani che li tenevano prigionieri. Circa una dozzina di questi sono stati uccisi con armi da fuoco dai trafficanti che poi hanno tentato di ricatturare gli altri.

Di fronte a tale diffusa anarchia in Libia, le possibilità che l’iniziativa diplomatica di Macron abbia successo, appaiono scarse. Ci sono anche dubbi tra i Libici circa il  fatto che la politica francese venga del tutto    alla luce dei servizi giornalistici che la Francia ha segretamente fornito al Generale Haftar un aereo da ricognizione da usare nel suo tentativo di prendere il controllo di Derna.

La prova fatta da Macron di mediare tra le diverse parti in Libia potrebbe non riuscire  porre fine alla violenza, ma, all’inizio di quest’anno ha ammesso che l’intervento europeo e quello militare degli Stati Uniti di deporre Gheddafi nel 2011, è stata la causa dei disastri che da allora hanno distrutto il paese.

Coloro che guidano l’intervento della NATO dalla parte dei ribelli anti-Gheddafi, sono state la Francia e la Gran Bretagna, appoggiate dagli Stati Uniti. David Cameron continua a difendere le sue azioni del 2011.

“L’Europa, gli  Stati Uniti e alcuni altri  hanno indiscutibilmente una responsabilità quando si tratta della situazione attuale,” Macron ha detto, in un discorso apologetico fatto a febbraio in Tunisia.

Ha detto che gli stati stranieri non potrebbero agire come sostituti della sovranità di un popolo, nella convinzione che deporre un tiranno avrebbe risolto tutti i problemi. Ha detto che “da allora abbiamo collettivamente  fatto cadere la Libia in un’instabilità cronica, senza essere stati in grado di risolvere la situazione”.

Nella foto: scontri a Derna tra le truppe di Haftar e le milizie islamiste.

Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Fonte: https://zcomm.org/znetarticle/the-battle-for-libyan-city-of-derna/

Originale:  The Independent

Traduzione di Maria Chiara Starace

Traduzione © 2018 ZNET Italy – Licenza Creative Commons  CC BY NC-SA 3.0

 

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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