Francesco Cecchini

“Mi sono convinto che anche quando tutto sembra perduto bisogna mettersi tranquillamente allopera ricominciando dallinizio Antonio Gramsci
4 MARZO 2018. Il voto del 4 marzo 2018 ha scosso la politica italiana, premiando M5s e Lega e ridimensionando notevolmente il Partito Democratico di Matteo Renzi. I milioni di voti che dal 2014 al 2018 hanno abbandonato questa formazione politica non sono andati alla sua sinistra. La sconfitta delle sinistre di alternativa è fuori dubbio e uno dei motivi è stato il frazionamento. La situazione si presenta molto difficile. Quali sono le prospettive che si delineano, innanzitutto per le europee del 2019?
LIBERI E UGUALI. Il 13 giugno Pietro Grasso ha informato che LeU diventerà partito. Inizierà una fase costitutiva con redazione di un manifesto e a dicembre vi sarà congresso di fondazione del partito. Non tutti sono d’accordo. Laura Boldrini ha abbandonato LeU e ha fondato Futura. In questa prima assemblea di Futura Massimigliano Smeriglio, vicepresidente della regione Lazio ha detto: ” A LeU dico fermatevi. Non si batte la destra con la frammentazione.” Possible di Beatrice Brignone, che ha preso il posto di Beppe Civati, non è d’accordo e non parteciperà allasituente e alla fondazione del partito LeU. In Sinistra Italiana vi sono seri dubbi. I segretario Nicola Fratoianni ha detto a “Se Liberi e Uguali si infilerà in una discussione incentrata sulle alleanze col PD, allora non farà molta strada, se invece sceglie di aprirsi alle nuove forme della partecipazione ed a scelte e svolte radicali allora potremmo dare un contributo”. Il tesoriere nazionale Giovanni Paglia ha affermato su FB: “Io non sono interessato a LeU in quanto tale, ma ad allargare uno spazio per una sinistra che si ponga come alternativa al sistema. Non può esserci alcuna cambiale in bianco, nè disponibilità a soluzioni pasticciate: se qualcuno ha in mente fronti democratici, nuovi centrosinistra o unopposizione fatta a braccetto con i responsabili della vittoria delle destre sarebbe utile lo dicesse con sincerità da subito. Eviteremmo di perdere tempo alla ricerca di unità fondate sul nulla”. Ancora più critico Claudio Riccio, che si è dimesso dalla segreteria nazionale di SI e non ha partecipato all’assemblea di LeU del 26 maggio. “La lettera di Grasso non indica alcun obiettivo politico, non definisce basi programmatiche, direzione strategica; indica solo le modalità burocratiche verso un congresso fondativo a dicembre. Davanti al rischio di precipitazione elettorale a luglio LeU si era già spaccata, nel giro di poche ore il percorso costituente si era già concluso, da un lato chi era pronto a tornare nel PD, dall’altro chi rifiutava l’idea di fronte repubblicano e si preparava a riaprire il dialogo a sinistra. Vi è assenza di serietà, cura e chiarezza nelle proposte che si mettono in campo, la distanza tra quel che si dice e quel che si fa, i proclami di partecipazione puntualmente disattesi”. Su LeU partito non vi è dissenso in Mdp. Comunque Liberi e Uguali rischia di trasormarsi nel partito Libero e Uguale, Pietro Grasso cioè, con l’appendice di quello che rimane di Mdp.
DIEM 25/ YANIS VARAOUFAKIS/ EUROPEAN SPRING. Yanis Varoufakis al centro sociale Macao di Milano ha spiegato la versione Beta del programma di European Spring, la prima lista transnazionale europea in vista delle elezioni del 2019. Presenti, oltre Varoufakis, il co- fondatore Lorenzo Marsili di Diem5 ( (Movimento per la democrazia in Europa 2025), i Dema di De Magistris e l’area napoletana di movimenti ad essa legata, Italia Comune di Pizzarotti, Coalizione Civica di Bologna, Coalizione Civica di Padova, area di movimenti di Roma, Macao (primo intervento e tra i migliori) e altri centri di Milano, altre associazioni, Rifondazione, Sinistra Italiana, la Fiom. Agnieszka Bak, di Razem, partito femminista e di sinistra polacco, tra i relatori della conferenza di Milano per il lancio della campagna elettorale di Diem25 per le europee 2019 ha detto «LEuropa si sta disintegrando perché i cittadini hanno perso fiducia in questa istituzione», dice Varoufakis ha aggiunto. “In Italia cè Salvini, un razzista, ministro. Ma i populismi crescono ovunque e lalternativa è un establishment in crisi. Che poi populisti ed establishment sono complici: Le Pen ha bisogno di Macron e viceversa. Per questo è nostro dovere storico, nostro e di tutti i progressisti, proporre unalternativa che vada oltre al vecchio modo di fare politica che privilegiava aggregare sigle e persone a solo poi pensava al programma». I temi fondamentali di European Spring sono quattro: democratizzare lEuropa, combattere povertà e sfruttamento, lanciare la transizione ecologica, rafforzare la solidarietà internazionale.” Obiettivo di Diem25: entro Natale chiudere la discussione diffusa sul programma (che vede i contributi di studiosi come Noam Chosmsky e attivisti come Naomi Klein) e arrivare a un documento definitivo e a un candidato da presentare alle europee del 2019. al programma.
DEMOCRAZIA e AUTONOMIA. LUIGI DE MAGISTRIS. De Magistris è sceso in campo a livello nazionale. : “Da Napoli allItalia, per mandare a casa Salvini e questo governo di destra”. Lo ha chiarito in una recente intervista ripresa recentemente da Ancora Fischia il Vento.

De Magistris scende in campo: «Da Napoli all’Italia, per mandare a casa Salvini e questo governo di destra»


Leggere due sue importanti risposte a due importanti domande
Se non sarà il solito partito o movimento nuovo di sinistra, cosa sarà, allora? Noi un movimento politico ce labbiamo già. Si chiama Democrazia e Autonomia, DemA, e lo mettiamo a disposizione di una coalizione di esperienze e di movimenti. Dobbiamo costruire insieme un contenitore nuovo e forte, con recinti deboli e valori granitici. Un contenitore che abbia come obiettivo la rottura del sistema, ma nel contempo laffidabilità dellazione di governo.
Con chi lo farete? Sarà un tentativo di annessione di LeU e Potere al Popolo? Io sono inclusivo, il nostro non è un recinto col filo spinato, come quello dei Cinque Stelle. Ma non voglio prime linee compromesse col passato. Niente vecchi dirigenti di partiti di centrosinistra, almeno nelle prime file, tanto per essere chiari. Mi piacerebbe un movimento completamente nuovo, capace di pescare nel terzo settore, nellassociazionismo, nella società civile, come sette anni fa a Napoli. Tante nuove persone, ognuna delle quali con una storia coerente e con una forte rappresentatività e legittimità politica.
L’ALTRA EUROPA CON TSIPRAS. L’ Altra Europa con Tsipras non si è presentata alle politiche del 4 marzo ma ha dichiarato recentemente che nel 2019 parteciperà alle le elezioni europee, assieme al partito della Sinistra Europea e al Gue-Ngl, che sono nel parlamento europeo.
POTERE AL POPOLO. Alle amministrative del 10 giugno non vi è stata unità. Anche le formazioni che animano Potere al Popolo alle elezioni amministrative del 10 giugno hanno avuto atteggiamenti fra loro diversi a seconda delle varie città al voto. Ci sono stati dei casi nei quali è stata presentata la lista unitaria di PaP già vista alle elezioni politiche. Altri nei quali gli aderenti a PaP hanno animato altre formazioni civiche, altri casi ancora in cui i partiti che fanno parte del percorso (in particolare Rifondazione Comunista e il PCI) hanno presentato liste autonome. Ci sono state anche situazioni come quella di Brescia in cui Potere al Popolo e il PCI hanno corso separate con distinti candidati a sindaco contrapposti. L’ultima assemblea nazionale, svoltasi a Napoli a fine maggio, ha stabilito che “Potere al Popolo non è un partito ma vuole essere un movimento politico-sociale di alternativa”. Ha anche deciso di avviare una campagna per le adesioni individuali. In vari territori si stanno formando coordinamenti. Da questo punto di vista, già da tempo Sinistra Anticapitalista aveva lasciato intendere la volontà di proseguire con PaP visto però come un fronte politico e sociale più ampio che punti ad allargarsi, e non invece a “chiudersi” in un soggetto politico unitario. Mentre il Partito Comunista Italiano, che terrà il proprio congresso nazionale a inizio luglio, non è affatto intenzionato a sciogliersi dentro a un soggetto con un proprio tesseramento autonomo, preferendo mantenere la propria autonomia organizzativa, valutando di volta in volta possibili alleanze e convergenze con PaP e le altre formazioni. Più dialettica è la posizione dentro Rifondazione Comunista: una parte della minoranza ha da tempo forti criticità sul percorso intrapreso da PaP, vi è chi vorrebbe una maggiore autonomia come partito e chi viceversa preferirebbe guardare ad allargare ancora di più i rapporti a sinistra. In merito Viola Carofalo ha affermato: “Spero che con la campagna di adesioni che si sta aprendo si superi il problema e la dimensione di intergruppo che non mi è mai piaciuta e che decidano finalmente gli unici che ne hanno diritto, gli aderenti al progetto a prescindere dalle appartenenze o non appartenenze a soggetti politici. Perché questo a mio avviso significa essere radicali ma non settari, non rincorrere sommatorie (che possono forse portare anche a piccole e temporanee crescite percentuali alle elezioni ma nulla più, come dimostra la storia della sinistra radicale degli ultimi anni) e far partecipare e coinvolgere direttamente la tanta gente che ci siamo persi”.
ELEZIONI EUROPEE 2019
In Italia Potere al Popolo, in armonia con la propria linea politica che vuole rompere rompere con i trattati che hanno istituzionalizzato il modello neoliberista del dumping sociale e fiscale, dellattacco ai diritti del lavoro e creato una Europa al solo servizio delle banche e delle multinazionali, ha aderito all Appello di Lisbona. Il Blocco di Sinistra, in portoghese Bloco de Esquerda è un partito politico portoghese fondato nel 1999, dallunione di alcune formazioni di sinistra. La portavoce del partito è Catarina Martins. Il Bloco partecipa al partito della Sinistra europea e alla Sinistra Anticapitalista europea. Un esempio del suo impegno: sta entrando in funzione una riforma voluta da Be e negoziata con il governo che permette laccesso al sistema pensionistico nazionale dei lavoratori indipendenti. Proprio per rompere con le politiche di austerità e antiliberiste di questa Europa. Catarina Martens del Bloco de Esquerda assieme a Jean Luc Melenchon de la France Insoumise, Pablo Iglesias di Podemos ha lanciato lappello di Libona per una rivoluzione democratica affinché i popoli dEuropa si uniscano con il compito di costruire un movimento politico internazionale, popolare e democratico per organizzare la difesa dei nostri diritti e della sovranità dei nostri popoli di fronte a un ordine vecchio, ingiusto e sotto scacco che ci porta dritti al disastro! In Italia sarà importante superare il frazionamento che ha caratterizzato il 4 marzo 2018, considerato che oltre a Potere al Popolo con La France Insoumise, Podemos e Bloco de Ezquerda si vogliono presentare L’Altra Europa con Tsipras, Democrazia e Autonomia, Dem 25 e magari ci sarà anche il partito Liberi e Uguali e altri partitini. SE NON VI SARA’ UNITA’ IL MAGGIO 2019 RIPETERA’ IL MARZO 2018.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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