ROMA – Impossibile realizzare hotspot in Libia, perché sarebbero contrari alla legge: così Ahmed Maitig, vice-primo ministro di Tripoli, in un’intervista pubblicata oggi dal quotidiano ‘La Repubblica’.
“Non è possibile” risponde il dirigente a una domanda del cronista sui punti di raccolta per migranti e richiedenti asilo: “L’identificazione da parte di autorità straniere in Libia è contro la nostra legge”.
Secondo Maitig, “per noi sono solo migranti illegali”. Rispetto alle prospettive future di collaborazione con Roma e Bruxelles, il vice-primo ministro aggiunge: “Sono sicuro che con il nuovo governo italiano e con la Ue potremo lavorare su soluzioni più efficaci di quelle praticate finora”.
Il vice-premier libico gela l’Italia: “Qui hotspot impossibili”