Troppo comodo accusare solo Renzi.
Sui giornali si è trovato il capro espiatorio della debacle storica del Pd, un partito ormai prossimo all’estinzione semplicemente perché, anche in epoca di “populismo”, quando una forza politica non rispecchia più nulla della società che dovrebbe governare non vi è alternativa.
Ma è solo Renzi il responsabile?
I “successi” di Gentiloni da primo ministro erano davvero così “successi” visti i risultati di ieri?
L’ondata di indignazione contro “i fascio-leghisti” al governo ha prodotto davvero quella reazione che alcuni giornali vorrebbero far credere?
E quindi per riassumere interroghiamoci se sia solo Renzi – le cui riforme liberticide e distruttrici di diritti sociali erano state osannate da chi oggi l’accusa – il responsabile della debacle oggi a distanza di mesi e mesi dalla sua rinuncia come primo ministro oppure, per l’ennesima volta, i grandi “vati” che ancora cercano di parlare per nome e conto della sinistra non hanno indicato la via giusta per ripartire.
Del resto, i giornali che hanno tirato la volata al Pd nella fase di campagna elettorale, chiaramente, non possono scrivere oggi che il governo Gentiloni è stato tutt’altro che un “successo”. In una fase storica in cui Repubblica e seguaci stanno per lanciare Roberto Saviano come nuovo leader di un progetto politico per salvare le ultime ceneri, inoltre, questi giornali non possono scrivere che la via intrapresa non sarà seguita che da qualche residuo aristocratico della società che teme per i suoi privelegi.
Il fallimento storico di ieri, Imola soprattutto, è il frutto di responsabilità storiche che non sono solo di Renzi, ma di tutti coloro che hanno permesso la distruzione sistematica di diritti sociali e Welfare nel nome di una fallita e dittatoriale ideologia imposta dall’Unione Europea. E Renzi non è il solo seguace di questa setta. Anzi, ci sono adepti molto più ciechi di lui nel PD e in Repubblica.
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