La guerra che devasta la Siria dal 2011 ha causato la distruzione di beni materiali del valore di circa 400 miliardi di dollari, secondo le stime delle Nazioni Unite.
“Le discussioni si sono incentrate su stime relative al volume di distruzione nel capitale fisico e alla sua distribuzione settoriale, che secondo gli esperti dell’ESCWA hanno raggiunto oltre 388 miliardi di dollari, mentre il costo fisico effettivo della distruzione era vicino a 120 miliardi di dollari” si legge nel comunicato dell’organismo ONU. Inoltre, si spiega che “queste cifre non includono le perdite umane derivanti da decessi o dalla perdita di competenze umane e manodopera qualificata a causa di spostamenti forzati, che sono stati considerati i fattori abilitanti più importanti dell’economia siriana.”
Si sottolinea tra l’altro che “Considerando gli indicatori quantitativi e qualitativi disponibili, gli esperti devono discutere degli sviluppi monetari e bancari e della posizione finanziaria pubblica, nonché di altre questioni come la sicurezza alimentare e l’impatto delle misure economiche unilaterali imposte alla Siria.
Sono state inoltre sollevate considerazioni demografiche, povertà e situazione dell’educazione e della salute.”
L’incontro, che comprendeva rappresentanti delle organizzazioni delle Nazioni Unite e di altre parti interessate importanti, ha rappresentato quindi un’opportunità importante per discutere i risultati e le cifre presentate dal gruppo di lavoro dell’ESCWA, che sarà convalidato dai partecipanti e aggiornato ove necessario prima del lancio della Conferenza “Siria 7 anni di guerra” a settembre.
Questo lavoro è stato realizzato dal programma dell’Agenda nazionale per il futuro della Siria (NAFS) della commissione regionale delle Nazioni Unite, che è stato lanciato nel 2012 e fornisce una piattaforma per il dialogo tecnico tra siriani di diversa estrazione per discutere alternative politiche necessarie per affrontare il problema sociale, economico e le sfide di governance della Siria post-conflitto.