L’annuncio fatto dal capotreno sul treno locale fa riflettere.

Più di  dieci anni fa mi trovavo a fare la spesa con mia figlia che all’epoca aveva meno di un anno.

In coda alle casse con in braccio la bimba molte persone sorridevano, si sa i bambini ispirano simpatia (non somiglia al padre!!!).

Tenevo lei ed anche la merce acquistata con un certa difficoltà.

I bambini non hanno pregiudizi  sono molto veri e spontanei, capiscono subito e leggono gli sguardi.

Ricordo una donna di colore, ricordo che molti la guardavano con diffidenza, anche lei vicino alle casse.

Era a disagio, percepiva l’ostilità delle altre persone e però trovava conforto nel sorriso della mia bimba che non le toglieva gli occhi di dosso.

A quel punto mi avvicinai a lei e chiesi di tenere in braccio la bimba, di aiutarmi perché avevo tutta quella roba da mettere sul banco della cassa.

Ricordo i suoi occhi, la sua espressione quasi incredula e poi il sorriso di gratitudine per averle dimostrato fiducia.

La bimba passo in braccio a lei, si guardavano entrambe gioiose.

Pagai, ripresi in braccio la bimba ringraziandola, fulminai con uno sguardo la cassiera che guardava quasi schifata e me ne andai.

Penso a  quell’episodio chiedendomi cos’è cambiato oggi?

Sono rimasto lo stesso?

Me lo chiedo perché sentendo la notizia dell’annuncio del capotreno ho pensato “ben fatto hanno veramente rotto….”

Perché ho pensato questo?

Forse ho fatto mente locale alle tante notizie che enfatizzano due percezioni: quella dell’insicurezza e quella del crescente razzismo.

Un colpo al cerchio e uno alla botte ad alimentare in modo irresponsabile un clima di tensione.

Un razzismo latente c’è sempre stato evidentemente a causa dell’insufficiente   opera d’informazione su quello che è stato il fascismo e le leggi razziali.

Adesso a causa della cattiva gestione del fenomeno migratorio unitamente alla crisi economica è diventato estremamente  difficile gestire una situazione che sta diventando esplosiva.

I presupposti per il ritorno al fascismo ci sono tutti:

  • screditamento del sistema democratico
  • crisi economica
  • clima di paura

Guardando al contesto internazionale possiamo tranquillamente dire che il fenomeno è presente anche in altri stati.

Certo è facile essere buonisti come del resto lo è anche essere intolleranti.

Dipende da ciò che viviamo, da ciò che ci propinano, ma soprattutto da ciò che siamo.

Il problema è che quando manca lo Stato, che con autorevolezza applica le regole del vivere civile e che quando necessario sa essere  puntualmente  presente per farle rispettare.

Si crea un clima nel quale la paura ed a volte il bisogno spingono gli individui all’intolleranza , all’egoismo, al razzismo.

Come spiegare ad un senza tetto con famiglia che vive in auto l’ospitalità data in albergo ai richiedenti asilo?

Come spiegare ad un padre che la figlia quando rientra in treno o metropolitana non rischia nulla?

Bisognerebbe agire su due fronti, quello della crisi economica e quello legato alla sicurezza.

Bisognerebbe spiegare che non è il colore della pelle o l’etnia a fare l’uomo cattivo.

Bisognerebbe spiegare che il fascismo non è la soluzione ma bensì è il male assoluto, che c’è sempre qualcuno più a nord di noi, qualcuno magari più chiaro o bello.

Qualcuno che potrebbe imporci le proprie idee, ed in molti non avrebbero la  libertà che usano adesso  per  cercare di limitare le leggi contro il fascismo e la sua apologia.

Guardiamo agli orrori del passato, guardiamo a come ebbe inizio tutto….mai più è la parola d’ordine.

Quindi restiamo quel che in fondo siamo …. che siamo sempre stati …. esseri di un’unica razza, quella umana.

Adesso penso di nuovo alla sconosciuta donna di colore che teneva con tenerezza la mia bimba, la penso con emozione, e sono contento perché sento di essere  rimasto lo stesso.

E voi?

By Peter

Di Peter

Anni di militanza politica iniziati con il PDS hanno portato la sua deriva sinistroide passando per PD e PDCI ad aderire per un breve periodo anche a Rifondazione Comunista per poi lasciar perdere... Per oltre 10 anni ha fatto sindacato nella FIOM , con grande amarezza anche questa esperienza si è conclusa. Credo che "bisogna saper scegliere in tempo, non arrivarci per contrarietà" (Eskimo, Francesco Guccini). Perchè scrive? Forse perchè "sta ancora a rosicà", forse perchè vede troppa gente che sta male e troppa che non capisce la realtà che viviamo plagiata da un'informazione farlocca.

Un pensiero su “Un treno per riflettere”
  1. Condivido i suoi sentimenti encomiabili sotto tutti gli aspetti, Ma non si può prendere un caso privato a regola generale . Pensare che il razzismo alberghi nella gente comune , come innato, non mi sembra un giudizio equilibrato.Troppo spesso questo “razzismo” deriva da comportamenti illeciti e speculativi che organizzazioni pseudo umanitarie ,laiche ,cattoliche, sociali, dai comportamenti fraudolenti e illeciti , generano nelle persone. E’ amaro doverlo ammettere ma troppo spesso i “razzisti ” sono le organizzazioni che si professano umanitarie .

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