Francesco Cecchini
MOSUL OGGI
Grande è la confusione sotto il cielo di Mosul.
MOSUL OGGI.
Ad oltre un anno dalla riconquista dallo stato islamico la ricostruzione è iniziata, ma almeno la metà di Mosul, la parte vecchia, è ancora, sostanzialmente, un cumulo di macerie. Nella battaglia fra le più drammatiche della storia recenente più di 3.000 tra scuole, case e negozi sono stati distrutti e le reti idriche ed elettriche sono rimaste danneggiate. Il ritorno ad una vita normale per moltissimi bambini, donne e uomini di Mosul rimane lontano. Manca un piano preciso di ricostruzione e il finanziamento di questo.
Il link con un recente video è il deguente.
https://www.youtube.com/watch?v=4XfxqSTJU8E
BREVE STORIA DELLA DIGA DI MOSUL PRIMA DELL’ATTUALE RIPARAZIONE.
Già nel 1950 esisteva un progetto di diga a Mosul, Aski Mosul Dam. Da allora v’è stato lavoro di progettazione. Fu suggerito che la diga fosse di tipo eartfill con nucleo di argilla, ma vi furono diverse posizioni riguardo all’esatta posizione della diga stessa, dello spillway e della centrale elettrica. Naturalmente fu raccomandata una dettagliata investigazione geologica prima dell’inizio dei lavori. A questo scopo fu scavato un tunnel. Nel 1978 Swiss Consultants Consortium fu nominato consulente per la diga di Mosul, che indicò che il livello operativo della diga doveva essere 330 metri sul livello del mare, mentre i normali livelli tra 338 e 335 metri sul livello del mare. I lavori iniziarono il 25 gennaio 1981 e terminarono il 24 luglio 1986. Le fondazioni della calcare. Perdite, infiltrazioni causate dalla dissoluzione del gesso sono state notate innanzi tutto nel 1986 dopo la messa a regime della diga. Le iniezionni di cemento continuarono come gli studi per individuare tecniche miscele adatte a risolvere questo problema. Le filtrazioni dovute a dissoluzione hanno creato preoccupazioni circa la sicurezza e possibile crollo della diga. SI CREDE CHE LE INIEZIONI DI CEMENTO NON RISOLVERANNO QUESTO PROBLEMA PERMANENTEMENTE.
Il link con un articolo che parla delle problematiche geologiche e politiche della diga di Mosul è il seguente:
http://contropiano.org/documenti/2016/04/29/diga-mosul-geologia-geopolitica-078438
LAVORI DELLA TREVI ALLA DIGA DI MOSUL.
Il gruppo italiano Trevi di Cesena ad inizio 2016 si è aggiudicato l’appalto in Iraq per la riparazione della diga di Mosul . Il primo contratto di 273 milioni di euro venne firmato nel marzo 2016.
I lavori continuano e sono essenzialmente iniezioni di cemento. Poco tempo fa, marzo 2018, il project manager della Trevi ha dichiarato al Corriere della Sera «Abbiamo iniettato 32.000 metri cubi di mescola cementizia sino a quasi 200 metri di profondità». IL RISCHIO DI CROLLI IMMEDIATO E’ SVENTATO, MA INIEZIONI DI CEMENTO NON RISOLVONO PERMANENTEMENTE IL PROBLEMA
PROTEZIONE MILITARE AI LAVORI DELLA TREVI
Già Il 15 dicembre 2015 l’allora primo ministro italiano Matteo Renzi ha aveva annunciato che la ditta italiana Trevi stava per vincere la commessa per i lavori alla diga di Mosul, e che l’Italia era pronta a garantire la sicurezza del cantiere inviando 450 soldati. Il lavori sono ancora in corso e cosi la militari italiani sono ancora pesenti. Siamo di fronte al caso dell’esercito italiano che a Mosul fa da scorta a un’azienda privata. Una scelta appoggiata dai governi PD Renzi e Gentiloni. COSA PENSA IN MERITO L’ATTUALE GOVERNO M5s Lega E L’OPPOSIZIONE?
SITUAZIONE ECONOMICA DELLA TREVI .
Fondato nel 1957 a Cesena da Davide Trevisani, tuttora controllato dalla famiglia fondatrice attraverso Trevi holding, il gruppo Trevi è quotato in borsa ed è un nome importante nel settore dell’ingegneria del suolo. Attualmente il gruppo Trevi non è in forma economicamente e si avvicina verso il riassetto. Vi è in corso una trattativa con Bain Capital Credit per raccogliere liquidità in unaccordo di salvataggio di oltre 900 milioni di euro. L’accordo è stato sottoscritto dalla Trevi, ma l’ operatività dell’accordo è subordinata all’accettazione per adesione, entro il 15 settembre 2018 , da parte di un numero di creditori finanziari rappresentativi di almeno il 93%dell’indebitamento complessivo vantato nei confronti del Gruppo Trevi dalle banche di cui è prevista l’adesione all’accordo stesso. PROBABILMENTE SULLA CRISI ECONOMICA- FINANZIARIA DELLA TREVI HANNO INFLUITO ANCHE I LAVORI DELLA DIGA DI MOSUL.
ISIS A MOSUL E IN IRAQ
Con la perdita di Mosul il 9 dicembre 2017 si credette nella morte dell’Isis, ma le cose non stanno così. A metà del 2015, periodo in cui l’Isis era considerato all’apice della sua potenza, si contavano circa 31mila combattenti. Nazioni Unite, se ne contano circa 30mila. Qualii stessa quantità, ma prima aveva una presenza territoriale strutturata, ora l’Isis è liquida. L’Isis colpisce ancora duramente in Iraq e anche a Mosul e dintorni. La città di Mosul e la sua area circostante hanno assistito a un’ondata di attacchi da parte dello Stato Islamico nei giorni tra il 18 e il 20 giugno e, secondo fonti locali, almeno 46 persone tra civili, agenti di sicurezza e combattenti sono stati rapiti e almeno 20 sarebbero stati giustiziati. ANCHE LA DIGA DI MOSUL CONTINUA AD ESSERE IN PERICOLO A CAUSA DELL’ISIS.
[…] al sedime della diga (e del cantiere) con circa 500 unità della Task Force “Praesidium”. (link) […]