di Fabrizio Verde
Può un presidente eletto con una piattaforma politica ben precisa, caratterizzata dalla forte eredità lasciata dall’amato predecessore poi implementare una politica di segno totalmente opposto. Realizzare un vero e proprio tradimento? Evidentemente sì.

In Ecuador, Lenin Moreno, dopo essere stato eletto per dare continuità a quanto realizzato dal presidente uscente Rafael Correa, capace in un decennio – la cosiddetta ‘decada ganada’ – con la sua Revolucion Ciudadana di risollevare un paese finito nel baratro a causa delle scellerate politiche di neoliberismo selvaggio applicate durante quel periodo buio conosciuto come ‘larga noche neoliberal’, ha deciso di applicare il programma di Guillermo Lasso. Il candidato della destra neoliberista battuto al ballottaggio.

Così dopo aver decretato l’uscita dell’Ecuador dall’UNASUR, Moreno, annuncia che Quito abbandonerà anche l’ALBA. L’organismo basato su cooperazione e solidarietà tra i membri aderenti fortemente voluto da Hugo Chavez e Fidel Castro. Visto come esempio virtuoso di cooperazione anche al di fuori dei confini latinoamericani.

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Canciller de  anuncia retiro de la nación suramericana de la Alianza Bolivariana para los Pueblos de Nuestra América – Tratado de Comercio de los Pueblos (ALBA-TCP) → http://bit.ly/2o3G9Cv

Ad annunciarlo è stato il ministro degli Esteri ecuadoriano José Valencia, il quale ha spiegato che l’Ecuador «non continuerà la sua partecipazione all’interno dell’ALBA» e che non «aderirà a nessun altro gruppo di Stati che non favorisca situazioni costruttive».

Per quanto riguarda l’UNASUR, il ministro di Quito ha dichiarato: «Speriamo che l’integrazione di UNASUR possa concretizzarsi in futuro, attraverso misure che facilitino l’adattamento di UNASUR alle nuove richieste regionali».

Ormai le politiche adottate dal governo presieduto da Lenin Moreno sono divenute indistinguibili da quelle di un uomo di destra come l’argentino Mauricio Macri.

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-lecuador_abbandona_lalba_si_completa_il_tradimento_di_lenin_moreno/5694_25174/

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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