Apprendiamo e riproponiano 2 post facebook del blogger Stefano Orsi.
È stato ucciso in un attentato presso il caffè Separ il Presidente della Repubblica Popolare di Donetsk Alexander Zakharchenko.
Con lui è rimasto gravemente ferito anche il vicepresidente del Consiglio dei Ministri Alexander Timofeev.
Attualmente la guida della Repubblica è stata assunta da Denis Pushilin che ha immediatamente dichiarato lo stato di emergenza su tutto il territorio della DNR.
Sono stati effettuati i fermi dei sospettati attentatori.
Le forze armate sono in stato di massimo approntamento alla guerra in caso di attacco ucraino.
Dopo poche ore dall’attentato abbiamo una prima ricostruzione dei fatti.
Il presidente Zakharcenko assieme al vice Timofeev e altri collaboratori tra cui anche il Consigliere Kazarov, rimasto ferito, ma che ha potuto spiegare come non appena entrato il Presidente, l’ordigno posto all’ingresso del locale, il caffè Separ.
Il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin ha espresso a tutta la Repubblica Popolare di Donetsk le sue più sentite condoglianze, e restando molto prudente in questo si è limitato a dire che i responsabili verranno trovati e puniti, senza quindi indicare alcun responsabile in mancanza di prove certe, come si conviene ad uno Statista serio.
“Il vile assassinio di Alexander Zakharchenko è un’ulteriore prova che coloro che hanno scelto la via del terrore, della violenza, dell’intimidazione, non vogliono cercare una soluzione politica pacifica del conflitto, non vogliono condurre un dialogo reale con la gente del sud-est. E fanno una scommessa pericolosa sulla destabilizzazione della situazione, per mettere in ginocchio la gente di Donbass. Non ci riusciranno.
Mi aspetto che gli organizzatori e gli esecutori di questo crimine abbiano la giusta punizione.
Voglio ancora una volta esprimere le mie condoglianze ai parenti e amici di Alexander Vladimirovich Zakharchenko e a tutti i residenti del Donbass. La Russia sarà sempre con voi.”
V. V. Putin
Meno prudente il presidente della Duma , il Parlamento russo che ha dichairato come con questo attentato sia da considerarsi chiuso il trattato di Minsk: “Le autorità di Kiev, da un lato, dichiarano la necessità di attuare gli accordi di Minsk e sostengono una soluzione pacifica della situazione nel DNR e nel LNR, dall’altra usano metodi terroristici e si sbarazzano delle autorità legalmente elette nel Donbass”.
Stefano Orsi