Si è appena concluso il primo campeggio di Potere al Popolo. Circa mille le persone arrivate a Marina di Grosseto da ogni parte d’Italia, tre giorni di spettacoli e confronti, due assemblee plenarie e workshop su mutualismo, immigrazione, ambiente, organizzazione, piattaforme informatiche, scuola e servizi pubblici.

Un evento bellissimo per partecipazione quantitativa e qualitativa, per il clima di condivisione e speranza che si è creato, per la presenza giovanile, per il coinvolgimento dei protagonisti delle lotte, dal sindacalista dei braccianti Aboubakar Soumahoro agli operai della Bekaert, passando per i ricercatori del CNR di Pisa e i riders di Milano, per le finte partite iva e gli studenti contro l’alternanza scuola/lavoro, fino ai collegamenti telefonici con il presidio di Catania per la Diciotti… È stato il nostro quinto incontro nazionale – tanto per una forza politica che esiste solo da nove mesi e che si basa interamente sul contributo volontario dei suoi attivisti – e ne usciamo più carichi che mai, consapevoli di aver creato in pochissimo tempo una vera comunità che non si arrende alla rassegnazione e alla guerra fra poveri che troppo spesso caratterizza il nostro paese.

Una comunità in cammino, una comunità di affetti e di ideali, che intende mettersi al servizio delle persone, promuovere il conflitto contro le ingiustizie, dare voce agli ultimi, fare proposte concrete per trasformare da subito le nostre condizioni materiali di vita.

Difficile restituire la densità dei quattro giorni del camp, vi rinviamo alle foto, ai video, agli integrali delle due plenarie [24 Agosto][25 Agosto], e ai racconti di chi c’era . Qui ci limitiamo solo a comunicare alcune decisioni che sono state prese nella tre giorni e a sintetizzare i nostri prossimi passi.

SUI PASSAGGI ORGANIZZATIVI

Potere al Popolo! è un progetto in crescita, che riscuote sempre maggiore interesse e che risponde a una necessità storica: colmare un vuoto enorme e dare voce e orizzonte alle classi popolari. Per questo ha bisogno di organizzarsi sempre meglio, per utilizzare al massimo il patrimonio di energie intercettato, e soprattutto per coinvolgerne di nuove, per permettere la partecipazione a chi non ha mai fatto politica o ne è rimasto deluso. Questa è la nostra priorità: rivolgerci e parlare alle masse.

Per questo motivo Potere al Popolo! intende costruirsi come soggetto politico indipendente, basato sul principio “una testa un voto”, con portavoce e coordinamento nazionale eletti democraticamente e una struttura organizzativa leggera che dia centralità alle assemblee territoriali ma utilizzi anche le nuove tecnologie informatiche per socializzare informazioni, fare dibattito, implementare le decisioni e favorire la partecipazione di chiunque condivida gli scopi dell’organizzazione.

Per far questo abbiamo già lanciato a fine luglio la campagna di adesione, che si avvale ora anche della possibilità di iscriversi online su poterealpopolo.net. La campagna si chiuderà momentaneamente entro domenica 30 settembre per individuare la platea che andrà a votare sia lo statuto dell’associazione che i futuri organi collettivi. Tutti i nodi di Potere al Popolo! sono stati invitati a mettere in campo iniziative pubbliche per far conoscere il progetto e per fare le adesioni, anche mettendo a disposizioni sedi con computer e connessione per iscriversi direttamente sulla piattaforma.

Chiaramente dopo l’assemblea costitutiva di ottobre riapriremo le adesioni, perché siamo convinti che molti, una volta conosciuto il progetto e constatata la sua trasparenza e autenticità, avranno voglia di iscriversi.  Ma potranno votare statuto e organi solo gli iscritti entro il 30 settembre. Entro quella data anche le adesioni cartacee fatte finora saranno riportate sulla piattaforma. Lo statuto sarà infatti votato solo sulla piattaforma. Lo statuto indicherà anche le modalità di elezione del coordinamento nazionale, dei portavoce, e altri aspetti organizzativi.

Il voto intorno allo statuto si terrà in due giorni: inizierà il 1° ottobre alle 8 del mattino e si chiuderà tassativamente il 2 ottobre alle 22. Le sedi di Potere al Popolo! sono invitate ad attrezzarsi in quei due giorni per restare aperte, con computer e connessione, per mettersi a disposizione di chi non sa usare la piattaforma. In ogni caso ricordiamo che il software è molto intuitivo e si può votare in meno di 5 minuti con un qualsiasi smartphone. Prepareremo per questo dei video, delle grafiche e degli articoli di spiegazione.

Intorno allo statuto e in generale ai modi di organizzarsi si sono registrate grossomodo due impostazioni diverse. Non si sono registrate differenze né sul numero dei membri del coordinamento nazionale, 70, né sul rispetto della parità di genere (bisogna puntare al 50 e 50, ma in ogni caso non si può scendere sotto il rapporto 60-40).  I punti di differenza fra le varie proposte vertono invece intorno alla composizione e alle modalità di elezione del coordinamento nazionale (che alcuni vogliono mediata da un’assemblea nazionale per delegati e altri vogliono più diretta, espressa da assemblee territoriali e piattaforma), al numero e alle modalità di elezione dei portavoce (che alcuni vogliono nel numero di quattro, eletti dal coordinamento e altri vogliono nel numero di due, un uomo e una donna, eletti direttamente dalla base), al rapporto che Potere al Popolo! deve avere con le organizzazioni preesistenti.

Su questi punti si sono pronunciati in tanti durante l’assemblea di venerdì 24 al campeggio. Tuttavia, non essendo formalmente un’assemblea di delegati, si è preferito considerare gli interventi solo come un’indicazione politica, e dunque sottoporre in ogni caso lo statuto al voto di tutti gli aderenti.

Per questo motivo il gruppo di lavoro sullo statuto del Coordinamento Nazionale si riunirà nelle prossime ore per proporre una o più bozze di statuto sulle quali la base di Potere al Popolo potrà pienamente esprimersi.

Dunque, riepilogando:

– Per tutto settembre: massiccia campagna di adesioni;

– Entro il 6 settembre pubblicazione sul sito di una o più bozze di statuto redatte dal gruppo di lavoro del Coordinamento Nazionale;

– Fino al 20 settembre raccolta di eventuali opinioni ed emendamenti provenienti da singoli e assemblee territoriali (attraverso il forum di discussione presente sul sito);

– Entro il 26 pubblicazione di uno o più statuti definitivi sottoposti al voto;

– 1-2 ottobre scelta dello statuto attraverso voto su piattaforma.

A quel punto, in base allo statuto scelto, si delineerà il processo di elezione del coordinamento nazionale e dei portavoce. In ogni caso è molto probabile che le assemblee territoriali dei soli aderenti si debbano riconvocare entro il 6 ottobre per prendere ulteriori decisioni<. È anche probabile che, per garantire la maggiore partecipazione possibile, la data dell’assemblea costitutiva, inizialmente prevista per il 6-7 ottobre, debba essere leggermente rinviata. Vi invitiamo quindi ad avere un poco di pazienza, a non comprare i biglietti di treno e ad attendere ulteriori comunicazioni che arriveranno a breve. In ogni caso, l’assemblea costitutiva si terrà a Roma e tassativamente entro la fine di ottobre.

Questo perché Potere al Popolo intende arrivare alle mobilitazioni autunnali già pienamente strutturato e operativo. Abbiamo bisogno, sia a livello nazionale che locale, di poche regole ma chiare e funzionanti, abbiamo bisogno di essere assorbiti il meno possibile da questioni interne e dedicare tutte le nostre energie verso l’esterno, verso la mobilitazione, verso lo studio, l’analisi e il dibattito politico.

Costruire un’organizzazione unita e forte, che sappia premiare chi fa e chi sa, chi mette in campo pratiche di mutualismo e di lotta e chi socializza competenze e saperi, un’organizzazione che sappia marcare una discontinuità con il passato, essere veloce nelle scelte ed efficace e innovativa nella comunicazione, è per noi una condizione imprescindibile per riuscire a emergere in tempi di crisi ed essere percepiti dal nostro popolo come una soluzione ai problemi del paese.

SUI PASSAGGI POLITICI

Durante il campeggio e in special modo durante l’assemblea di sabato 25 ci siamo invece concentrati sull’analisi della fase economica e politica e sulle proposte di mobilitazione. Abbiamo ascoltato i protagonisti delle lotte e provato a inchiestare la realtà sociale. Abbiamo constatato il funzionamento di un metodo, quello del mutualismo, dell’apertura di Case del Popolo, che ci ha rapidamente fatti percepire come “vicini” e “utili”, ma abbiamo anche constatato quanto sia prioritario in questo paese, per rispondere alle ingiustizie o evitarne di peggiori, promuovere il conflitto, dargli sostegno quando emerge, lanciare una mobilitazione di carattere generale su pochi e semplici temi sociali.

Da questo punto di vista, quest’autunno bisogna darsi molto da fare. Vari fattori giocano infatti nell’aprire una fase di maggiore movimento. Un governo a guida Salvini indigna e spinge molti a reagire alla barbarie che diffonde. I 5 Stelle non possono più giocare una funzione di opposizione, che era anche di contenimento. La situazione economica internazionale, i nodi irrisolti del capitalismo italiano, l’orientamento anche di questo governo a non rompere con i trattati e i vincoli europei, la non volontà di attaccare i privilegi, l’evasione fiscale, e i soggetti che in questo paese detengono la ricchezza, fa sì che molto difficilmente saranno messe in campo misure sociali che potranno alleviare il malessere diffuso.

Ci sono quindi le condizioni oggettive per far sentire finalmente un’altra voce, alternativa al liberismo di destra e nazionalista di Lega e 5 Stelle, ma alternativa anche al liberismo europeista di PD e soci, che vogliono riproporsi con un “centrosinistra” riverniciato che ci è nemico quanto il vecchio.

Dobbiamo mostrare che esiste una terza opzione, che va nel senso della redistribuzione della ricchezza, dei diritti, del combattere le differenze di classe, di rompere con i trattati europei e con le varie forme di rendita. Una terza opzione che al primo posto non metta i capitali, i profitti e le merci, ma le persone e il loro diritto a una vita degna.

Per questo ci dobbiamo impegnare soggettivamente, innanzitutto cercando di parlare a chi ha sperato nel “cambiamento” di questo governo. Dobbiamo battere sulle sue contraddizioni, incalzarlo sulle misure sociali e sulle forze che evoca. In particolare, visto che Di Maio ha promesso il ritiro delle concessioni e parlato di ripubblicizzazione della rete autostradale (salvo poi essere subito smentito da Salvini), noi dobbiamo pretendere che questo obbiettivo venga rispettato. È il minimo, dopo i morti di Genova e la ferita inferta alla città.

 

Per questo abbiamo deciso di raccogliere la proposta, uscita fuori dal dibattito, di una manifestazione nazionale da Roma sabato 20 ottobre, incentrata sul tema della nazionalizzazione dei beni collettivi e dei settori strategici. Autostrade che vanno ripubblicizzate e i cui profitti vanno messi in manutenzione e rivolti alla sicurezza della collettività, grandi imprese come ILVA e ALITALIA che vivono di soldi pubblici e che invece di chiudere vanno messe sotto controllo pubblico, Sanità, Istruzione e Ricerca che vanno sganciate dagli interessi privati e rimodellate sulle esigenze dei cittadini.

Per questo nelle prossime ore lavoreremo a un appello insieme ad altre forze sociali, sindacali e realtà territoriali che vogliono contestare la logica delle grandi opere inutili per mettere in campo un unico grande piano di opere utili che diano lavoro e sicurezza sociale e ambientale.

Un altro tema che ha tenuto banco, anche grazie alla presenza di Aboubakar e di Moussa del Movimento Migranti e Rifugiati di Napoli è stato quello di un anti-razzismo di classe, che punti su un’integrazione reale, che parta dai diritti sociali e dalla lotta allo sfruttamento. Potere al Popolo è parte integrante, dallo scorso anno, del percorso “Diritti senza confini”, in cui a essere protagonisti sono migranti, braccianti, operai, sans papier, rifugiati. Il 29 settembre parteciperemo quindi a un’assemblea nazionale per discutere l’agenda e i contenuti di un’azione di massa contro il modello delineato prima da Minniti e poi da Salvini. Fra novembre e dicembre potremo farci sentire con un grande corteo anche su quel fronte.

Ma siamo disponibili ad essere anche presenti nelle mobilitazioni che nasceranno in opposizione a una finanziaria che si annuncia ancora di austerità, e nelle vertenze che fanno sentire la voce di componenti decisive della nostra società, come la Manifestazione per la Cultura e il Lavoro del 6 ottobre.Ovunque ci sia un’ingiustizia, ovunque ci sia una resistenza e una proposta, ci deve essere la bandiera e il sostegno, in prima fila, di Potere al Popolo!

Insomma, anche il Camp ha confermato la linea che abbiamo assunto quando abbiamo cominciato questa avventura: fare tutto al contrario. Tutto al contrario rispetto a quello che ha fatto la politica negli ultimi venti anni. Partire dal coinvolgimento delle persone, dai bisogni reali e dalle pratiche, dalle lotte e non dalle poltrone, dalla concretezza e non dalle sparate mediatiche, dalle comunità e non dai giochini politici. Dobbiamo continuare così e fare sempre meglio, sempre di più, per riuscire a trasformare capillarmente questo paese.

Partiamo subito con una grande campagna di adesioni. Aderite e fate aderire qui: https://poterealpopolo.net/
Diamo subito un segnale ai nemici dell’umanità che ci siamo e siamo tanti!

Indietro non si torna, potere al popolo!

Fare tutto al contrario! Dopo il campeggio, il comunicato su organizzazione e autunno che verrà

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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